Il desktop publishing (termine mutuato dall'inglese) o tipografia digitale è l'insieme delle procedure e tecniche di creazione, impaginazione e produzione di prodotti editoriali (come libri, giornali, riviste o dépliant), attraverso l'impiego di un computer.[1][2][3] Dall'inizio degli anni novanta il desktop publishing ha sostituito in maniera pressoché totale le tecnologie precedenti, segnando una profonda rivoluzione della tipografia, la prima a distanza di cinque secoli da Johannes Gutenberg.[4]
Una postazione usata per il desktop publishing è composta a livello minimo da un personal computer, con un monitor e una scheda grafica sufficientemente fedeli nella visualizzazione di immagini e colori; una stampante che riproduce il materiale grafico; uno scanner che legge le immagini e le restituisce in formato digitale.
I software per il desktop publishing sono programmi sviluppati appositamente per questi compiti. Queste applicazioni non intendono sostituirsi ai programmi di scrittura o di grafica, ma servono a raccogliere e impaginare i contenuti creati con questi: testo, immagini bitmap (come le foto) e grafiche vettoriali (come grafici e loghi). Racchiudono nella loro piattaforma grafica tutti gli elementi e gli strumenti classici dell'impaginazione in una versione elettronica e possono elaborare tutti i passaggi di lavorazione dell'oggetto editoriale.