Italiano meridionale estremo dialetti italiani meridionali estremi | |
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Parlato in | Italia |
Regioni | Sicilia Calabria Puglia Campania |
Locutori | |
Totale | n.d. |
Altre informazioni | |
Scrittura | alfabeto latino |
Tipo | regionale |
Tassonomia | |
Filogenesi | Indoeuropee Italiche Romanze Italo-occidentali Italo-dalmate Italiano meridionale estremo |
Territorio in cui si parlano dialetti appartenenti al gruppo | |
I dialetti italiani meridionali estremi[1][2][3] sono un insieme di dialetti parlati in Calabria, Sicilia, Salento e nel Cilento meridionale con caratteristiche fonetiche e sintattiche comuni tali da costituire un unico gruppo, al quale si ricollega anche la lingua siciliana che, nel Basso Medioevo, ebbe esperienze letterarie di prestigio alla corte di Federico II di Svevia nel Regno di Sicilia. Tali parlate derivano, senza eccezioni, dal latino volgare e non dal toscano; pertanto segue che il nome "italiano" è un riferimento puramente geografico, usato da studiosi come Giovan Battista Pellegrini che, nella sua trattazione sulle lingue italo-romanze, raggruppò i dialetti dell'Italia centromeridionale in "mediani", "meridionali" (o alto-meridionali, o ancora meridionali-intermedi) e infine "meridionali estremi"[4]. Il termine "dialetto" viene usato in questo articolo nel senso italiano e non nell'accezione generale, per la quale il termine dialetto indica una variante di una lingua "maggiore", eventualmente al plurale per indicare le varietà locali[5].