Dialetto milanese

Milanese
Milanés
Parlato inItalia (bandiera) Italia
Regioniparlato nelle province di Milano, Monza-Brianza, nella parte meridionale delle province di Varese e Como e nella parte settentrionale della provincia di Pavia[1]
Locutori
Totale310.000
ClassificaNon nei primi 100
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Romanze
  Romanze occidentali
   Galloromanze
    Galloitaliche
     Lombardo
      Lombardo occidentale
       Milanese
Statuto ufficiale
Ufficiale in-
Regolato danessuna regolazione ufficiale
Codici di classificazione
ISO 639-2roa
Glottologmila1243 (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Tucc i òmm nassen liber e tucc istess per dignitaa e diritt. Gh'hann giudizzi e coscienza e gh'hann de tratass 'me fradej.
Distribuzione geografica dettagliata dei dialetti del lombardo. Legenda: L01 - lombardo occidentale; L02 - lombardo orientale; L03 - lombardo meridionale; L04 - lombardo alpino

Il dialetto milanese[2] (nome nativo dialett milanés, AFI: [milaˈneːs]) è un dialetto appartenente al ramo occidentale della lingua lombarda, parlato tradizionalmente a Milano. È detto anche meneghino (meneghìn, AFI: [meneˈɡɪ̃ː]), dal nome della maschera milanese Meneghino (o Meneghin).

  1. ^ Bernardino Biondelli, Saggio sui dialetti gallo-italici, 1853, pp. 4-5.
    «Il dialetto principale rappresentante il gruppo occidentale si è il Milanese, e ad esso più o meno affini sono: il Lodigiano, il Comasco, il Valtellinese, il Bormiese, il Ticinese e il Verbanese. [...] Il Milanese è il più esteso di tutti. Oltre alla pro vincia di Milano occupa una parte della pavese fino a Landriano e Bereguardo; e, varcando quivi il Ticino, si estende in tutta la Lomellina e nel territorio novarese compreso tra il Po, la Sesia ed il Ticino, fino a poche miglia sopra Novara. Il Lodigiano si parla entro angusti limiti, nella breve zona compresa tra l'Adda, il Lambro ed il Po, risalendo fino all'Addetta nei contorni di Paullo; inoltre occupa un piccolo lembo lungo la riva orientale dell'Adda, intorno a Pandino e Rivolta. Il Comasco estèndesi in quasi tutta la provincia di Como, tranne l'estrema punta settentrionale al di là di Menagio e di Bellano a destra e a sinistra del Lario; e in quella vece comprende la parte meridionale Piana del Cantone Ticinese , sino al monte Cènere. Il Valtellinese occupa colle sue varietà le valli alpine dell'Adda, della Mera e del Liro, inoltràndosi ancora nelle Tre Pievi, lungo la riva del Lario, intorno a Gravedona , e a settentrione nelle quattro valli dei Grigioni italiani, Mesolcina, Calanca, Pregallia e Puschiavina. L'estremità più elevata settentrionale della valle dell'Adda, che comprende a un dipresso il distretto di Bormio, colla piccola valle di Livigno situata sull'opposto pendio del monte Gallo, è occupata dal dialetto Bormiese. Il Ticinese è parlato nella parte settentrionale del Cantone Svlzzcro d'egual nome, al norte del monte Cènere, in parecchie varietà, tra le quali distinguonsi sopra tutto le favelle delle valli Maggia, Verzasca, Leventina, Bienio ed Onsernone. Il Verbanese estèndesi tra il Verbano, il Ticino e la Sesia, dalle Alpi lepóntiche fin presso a Novara, ed è quindi parlato lungo ambe le sponde del Verbano, spaziando ad occidente in tutte le vallate che vi affluiscono, ed insinuàndosi nella più estesa della Sesia colle sue affluenti del Sermenta e del Mastallone.»
  2. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".

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