I Dieci mondi (o "Dieci regni dell'esistenza"; cinese 十界 shíjiè; giapponese jikkai; coreano 십계 sipgye; vietnamita thập giới) è una dottrina buddista mahāyāna cinese, originatasi all'interno della scuola Tiāntái (天台宗).
Essa sostiene che in ogni essere senziente sono insiti dieci stati che si manifestano in tutti gli aspetti dell'esistenza.
Ognuno li possiede potenzialmente tutti e dieci, e in ogni momento l'essere vivente può passare da uno all'altro.
Tale dottrina prende spunto dalla dottrina buddista indiana dei "Sei destini" (sanscrito ṣaḍ-jagati; tibetano 'gro-ba rigs-drug; cinese 六道 liùdào; coreano yukto; giapponese rokudō; vietnamita lục đạo) ovvero le "sei forme dell'esistenza condizionata" o "sei destini del saṃsāra".
La dottrina dei "Dieci mondi" differisce sostanzialmente da quella dei "Sei destini" non solo per il numero e le classi dei "regni" descritti (dieci e sei) quanto piuttosto nel fatto che la prima considera coesistenti in un medesimo mondo gli altri nove (e quindi presenti nella medesima vita di un individuo), mentre la seconda pur trattando degli esseri che passano da una condizione di esistenza all'altra lo fa sia nel senso degli stati mentali durante una vita, che nel senso della rinascita degli stessi.
La dottrina dei "Dieci mondi", elaborata inizialmente in Cina, si diffuse presso tutti quei paesi buddisti che furono influenzati dal Canone buddista cinese: Giappone, Corea e Vietnam.
Questi mondi possono anche rappresentare la "schematizzazione" degli stati vitali che ognuno di noi sperimenta continuamente.