La dinastia Bahri dei Mamelucchi governò l'Egitto, la Siria e la parte occidentale della Penisola araba dal 1250 al 1390.
Formata dall'elemento turco Kipchak, originario delle steppe euro-asiatiche, la dinastia Bahri succedette senza traumi ai suoi padroni ayyubidi - al cui servizio armato erano stati fedelmente, malgrado la loro condizione servile (mamlūk, pl. mamālīk, letteralmente "posseduto", identifica infatti lo "schiavo") - il cui ultimo esponente, al-Ṣāliḥ Ayyūb, aveva provveduto a reclutarne in gran quantità per affermarsi all'interno della sua famiglia.
Morto senza eredi al-Salih Ayyub, la vedova Shajar al-Durr sposò il Mamelucco al-Muʿizz ʿIzz al-Dīn Aybak, consentendo in quel modo una parvenza di legalità al cambiamento di regime, peraltro pressoché inevitabile.
Il fatto di essere acquartierati sull'isola nilotica di Roda, li fece definire Baḥrī (dalla parola araba baḥr, che può significare tanto "mare", quanto "fiume").