Disturbo del neurosviluppo | |
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Specialità | psichiatria e neuropsichiatria infantile |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D065886 |
Eponimi | |
neuro- disturbo dello sviluppo | |
Il termine "neurosviluppo" deriva dal greco antico νεῦρον (nervo), e "sviluppo", dal latino dis-, prefisso, e volvĕre (arrotolare, avvolgere).[1] Pertanto, il neurosviluppo è il processo di sviluppo del sistema nervoso, comprese le sue strutture anatomiche e neurali e le funzioni cognitive, motorie, emotive e comportamentali correlate.
Le varianti del neurosviluppo sono infatti condizioni neuroevolutive che coinvolgono traiettorie divergenti rispetto allo sviluppo tipico del cervello della maggior parte delle persone, cosiddette neurotipiche.[2] Una delle peculiarità significative di tali condizioni è la loro evidenziazione tipicamente durante l'infanzia, prima dell'età adolescenziale, quando emergono maggiormente abilità sociali, cognitive ed emozionali. Inoltre, sono stati, e ancora oggi vengono definiti disturbi del neurosviluppo, ma si distinguono anche da altri disturbi neuropsichiatrici per il loro decorso clinico costante e stabile nel tempo, contrariamente a situazioni caratterizzate da remissioni e ricadute[3][4]
le varianti del neurosviluppo, sia a causa del funzionamento neurocognitivo che del sistema sociale, possono portare a significative difficoltà nel funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo dei soggetti. Questi possono manifestarsi in varie forme, quali difficoltà nell'apprendimento, nel controllo delle funzioni esecutive, nonché importanti variazioni delle capacità sociali o cognitive nel loro complesso. Spesso si osserva la compresenza di due o più varianti del neurosviluppo in un individuo. Ad esempio, è frequente che le persone appartenenti allo spettro autistico presentino anche una disabilità intellettiva.[5]
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità[6], in Italia, le varianti del neurosviluppo interessano quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, corrispondenti al 10-20% della popolazione tra 0 e 17 anni. Tale dato evidenzia l'ampia portata di tali condizioni nel contesto della popolazione giovanile del Paese.