Edizione critica

In filologia o critica testuale, per edizione critica di un testo si intende una pubblicazione del testo stesso mirante a ristabilirne la forma originale, il più possibile rispondente alla volontà dell'autore, sulla base dello studio comparato (collazione) di ciascun passo dei diversi testimoni diretti e indiretti esistenti, siano essi manoscritti o testi a stampa. L'edizione si presenta perciò con un apparato critico che riporta le lezioni varianti. Può anche presentare uno stemma codicum riportante la familiarità tra i vari testi messi in relazione per rintracciarne l'archetipo.

Scrive Mario Puppo:

«Non è detto che la forma ultima coincida necessariamente con quella artisticamente più perfetta, per quanto questo avvenga nella grande maggioranza dei casi. Così, per esempio, la redazione definitiva di certe rime del Tasso è indubbiamente meno felice artisticamente che non le redazioni primitive; e analogamente la Gerusalemme conquistata ha nel complesso minor valore artistico della Gerusalemme liberata. (...) Per queste ragioni oggi il testo critico appare non tanto una realtà rigidamente determinata, quanto un'ipotesi di lavoro, variabile a seconda delle singole situazioni concrete.[1]»

  1. ^ Mario Puppo, Manuale critico-bibliografico per lo studio della Letteratura Italiana - III L'edizione critica, Torino, Società Editrice Internazionale, 1968.

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