L'Egitto tolemaico o Regno tolemaico d'Egitto (in greco antico: Πτολεμαϊκὴ βασιλεία?, Ptolemaikḕ Basilèiā[1]) è stato un regno del periodo ellenistico fondato sul territorio dell'antico Egitto, governato dalla dinastia tolemaica iniziata con Tolomeo I - dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. - e conclusasi con Cleopatra VII con la conquista romana nel 30 a.C. e la successiva creazione della provincia d'Egitto. Uno dei suoi maggiori simboli è stata l'aquila di Zeus (ἀετός Διός, aetós Diós),[2] impressa anche nelle monete, mentre la forma religiosa ufficiale fu il culto di Serapide.[3]
Il regno tolemaico fu fondato nel 305 a.C. da Tolomeo, generale macedone e compagno d'armi di Alessandro che, dichiaratosi faraone, diede il via ad una potente dinastia ellenistica governando un territorio che andava dal sud della Siria, a Cirene in Libia, alla Nubia. Alessandria d'Egitto divenne la capitale, oltre che un importante centro di cultura e del commercio internazionale.
Per ottenerne il riconoscimento da parte della nativa popolazione egizia, come detto, la famiglia macedone si dichiarò succedere direttamente dagli antichi faraoni; in epoca più tarda i Tolomei assunsero la tradizione egiziana sposandosi tra fratelli e facendosi raffigurare sui monumenti pubblici abbigliati in stile egizio e partecipando pienamente alla vita e alle celebrazioni della religione egizia.
Nel corso dei loro secoli di dominio i Tolomei dovettero affrontare e combattere ribellioni ispirate dai nativi, furono coinvolti in conflitti con le nazioni straniere e infine anche in guerre civili, che portarono al declino del regno e alla sua definitiva annessione da parte della Repubblica romana. La cultura ellenistica continuò a prosperare in Egitto durante i periodi romano e bizantino fino alla conquista islamica (639-646).