Egnazia Gnathia | |
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Fotografia aerea di Egnazia. Sono ben visibili le aree ancora in fase di scavo (giugno 2007) | |
Civiltà | Messapi |
Utilizzo | Città |
Epoca | Antica, medievale |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Fasano |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Dimensioni | |
Superficie | 400 000 m² |
Scavi | |
Data scoperta | 1809 |
Date scavi | 1912, 1939, 1964, 1978, 2001 |
Amministrazione | |
Ente | Polo museale della Puglia |
Visitabile | Si |
Sito web | musei.beniculturali.it/musei?mid=5364&nome=museo-nazionale-giuseppe-andreassi-e-parco-archeologico-di-egnazia |
Mappa di localizzazione | |
«Iratis lymphis exstructa.»
Egnazia (o Egnathia e Gnazia e in greco Eγνατία) è un'antica città in Puglia (di cui oggi rimangono solo rovine), nei pressi di Fasano. Fu centro dei Messapi posto ai confini con la Peucezia (situata più a nord), lungo la cosiddetta soglia messapica; in lingua messapica era chiamata Gnathia, mentre dai Romani fu chiamata Egnatia o Gnatia e dai Greci sempre Egnatia o Gnàthia.
Il toponimo romano Egnatia deriva dal fatto che il suo porto veniva principalmente utilizzato per raggiungere l'inizio della via Egnatia (o via Ignazia), l'antica strada di comunicazione della Repubblica romana che congiungeva l'Adriatico con l'Egeo e il Mar Nero, la cui realizzazione ebbe inizio nel 146 a.C., su ordine del proconsole di Macedonia Gneo Egnazio, dal quale entrambi i toponimi originano.
Citata da Plinio, Strabone e Orazio, che la ricorda in una Satira che narra il suo viaggio da Roma a Brindisi. Ora in provincia di Brindisi vicino al confine con quella di Bari, sulla costa pochi chilometri più a nord-est di Fasano, il centro di Egnazia è uno dei più interessanti e in assoluto il più esteso sito archeologico della Puglia; per i cospicui ritrovamenti di un determinato tipo di ceramica, ha dato il nome a uno stile decorativo di ceramiche del IV e III secolo a.C. chiamato "stile di Gnatia", anche se non ne fu certamente il principale centro di produzione[1][2].