Elea-Velia Hyele | |
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Vista degli scavi archeologici | |
Civiltà | Magna Grecia |
Epoca | 541-535 a.C. - fine età imperiale |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Ascea |
Dimensioni | |
Superficie | 6 000 000 m² |
Amministrazione | |
Ente | Parco archeologico di Paestum e Velia |
Responsabile | Tiziana D'Angelo |
Visitabile | sì |
Sito web | www.museopaestum.beniculturali.it/ |
Mappa di localizzazione | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con i siti archeologici di Paestum e Velia e la certosa di Padula | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (III) (IV) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1998 (come patrimonio) 1997 (come riserva) |
Scheda UNESCO | (EN) Cilento and Vallo di Diano National and Alburni Park with the Archeological sites of Paestum and Velia, and the Certosa di Padula (FR) Scheda |
Lo storico e geografo greco Strabone narra della città di Elea nella sua Geografia (VI, 252), specificando però che i fondatori Focei la chiamarono inizialmente con la grafia greca di Ὑέλη (Huélē).
A tal riguardo bisogna ricordare che la lingua parlata dai Focesi era il dialetto dorico che differisce per suoni e per grafia sia dal Greco usato dagli storiografi del tempo che dalle lingue parlate dai popoli latini, che successivamente influenzarono la cultura dei coloni greci stanziatisi sul territorio campano.
Gli eleatici - come testimoniano anche le monete più antiche - usavano un alfabeto greco arcaico che includeva e utilizzava ancora la lettera del digamma, Ϝ, corrispondente al grafema latino v e al fonema semiconsonantico /w/. È per questo che i parlanti latini hanno successivamente traslitterato il toponimo aggiungendo una V iniziale.
Così deve assumersi che il nome di questo luogo passò da un non attestato *Ϝελᾱ (Welā) alla grafia attica Ὑέλη (Huélē; latinizzata in Hyele) così come riportata da Strabone e da Antioco di Siracusa, la fonte a cui si rifaceva il primo. La comparsa della vocale ypsilon a inizio parola indica una successiva grecizzazione del latino *Vela (poi Vele), non più trascritta utilizzando la obsoleta consonante del digamma.
Quanto alla forma Ἐλέᾱ (Eléā) sembra trattarsi di una successiva variante attica che non si riscontra prima di Platone, nel IV secolo a.C., cioè due secoli dopo la fondazione della città. Da quest'ultima forma viene quindi la grafia latina di Velia (pronunciato classicamente /ˈu̯e.li.a/).
Da queste ultime due forme derivano direttamente le italiane Elea e Velia, che ricalcano fedelmente i rispettivi accenti (Eléa e Vélia).
Elea (in greco antico: Ἐλέα?), denominata in epoca romana Velia, è un'antica polis della Magna Grecia. L'area archeologica è localizzata in contrada Piana di Velia, nel comune di Ascea, in provincia di Salerno, all'interno del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni. L'accesso al sito archeologico è da Via di Porta Rosa.