Elettrotreno FS ETR.401

ETR.401
Elettrotreno
L'ETR.401 in livrea originale
Anni di progettazione 1967-1973
Anni di costruzione 1974-1976
Anni di esercizio 1976-2008
Quantità prodotta 1 convoglio (ETR.401)
Costruttore Fiat Ferroviaria Savigliano (cassa e carrelli), Ansaldo (circuito di trazione e frenatura elettrica), WABCO (impianto pneumatico e freni), Marelli (apparecchiature elettroniche e condizionamento)
ETR.401 (4 elementi BA + BB + BC + BA)
Lunghezza 105900 mm (totale)
Larghezza 2750 mm
Altezza 3297 mm
Capacità 171 posti di prima classe
Massa in servizio 173000 kg
Massa aderente 80500 kg
Massa vuoto 161000 kg
Tipo di trasmissione ad albero cardanico e ponte con ingranaggi conici
Rapporto di trasmissione 33/64
Potenza oraria 2200 kW
Potenza continuativa 1800 kW
Sforzo trazione massimo 250 kN
Velocità massima omologata 250 km/h
Alimentazione kV =
Tipo di motore 8 motori a corrente continua da 225 kW
Elementi di testa (BA)
Lunghezza cassa: 26900 mm
Capacità 49 posti di prima classe
Interperno 18900 mm
Passo dei carrelli 2450 mm (telaio snodato)
Rodiggio (1A)(A1)
Diametro ruote 890 mm
Potenza oraria 550 kW
Potenza continuativa 450 kW
Alimentazione kV =
Tipo di motore 2 motori a corrente continua da 225 kW
Elemento intermedio BB
Lunghezza cassa: 24700 mm
Capacità 49 posti di prima classe
Interperno 18900 mm
Passo dei carrelli 2450 mm (telaio snodato)
Rodiggio (1A)(A1)
Diametro ruote 890 mm
Potenza oraria 550 kW
Potenza continuativa 450 kW
Alimentazione kV = da pantografo
Tipo di motore 2 motori a corrente continua da 225 kW
Elemento intermedio BC
Dimensioni lungh. cassa: 24700 mm
Capacità 49 posti di prima classe, con bar e cucina
Interperno 18900 mm
Passo dei carrelli 2450 mm (telaio snodato)
Rodiggio (1A)(A1)
Diametro ruote 890 mm
Potenza oraria 550 kW
Potenza continuativa 450 kW
Alimentazione kV =
Tipo di motore 2 motori a corrente continua da 225 kW
Dati tratti da:
Garzaro, Nascimbene, Elettrotreno, pp. 33, 41, 68-72
leferrovie.it

L'Elettrotreno FS ETR.401 è un elettrotreno ad assetto variabile delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Il progetto ebbe il suo prologo nel 1967 con una relazione presentata a Genova a un convegno internazionale di tecnici dei trasporti, in cui l'ingegner Paolino Camposano, vicedirettore del Servizio Materiale e Trazione delle Ferrovie dello Stato, proponeva la realizzazione di un treno ad assetto variabile. Stimolato dall'approvazione e dalla curiosità suscitata, l'ingegner Camposano convocò il direttore della FIAT Divisione Materiale Ferroviario, professor Franco Di Majo, che già alla fine dello stesso anno pubblicò un progetto di massima[1][2].

Valutata la piena fattibilità dell'idea di Di Majo e constatata la disponibilità della FIAT a sostenerne la realizzazione, nel maggio del 1970 le FS stanziarono i fondi per lo sviluppo e la costruzione dell'ETR.401, che sarebbe dovuto diventare il primo esemplare di un nuovo gruppo di elettrotreni ad assetto variabile[1].

La crisi economica dei primi anni settanta, unita a incertezze a livello politico, causò un pesante ridimensionamento del programma, facendo sì che l'ETR.401, completato nel 1976, rimanesse un esemplare unico[3].

  1. ^ a b Garzaro, Nascimbene, Elettrotreno, p. 4.
  2. ^ Nell'intervista rilasciata ad Angelo Nascimbene (Pendolino, op. cit., p. n. n.) il professor Di Majo ricordò che Oscar Luigi Scalfaro, non appena nominato ministro dei Trasporti e, quindi, responsabile politico delle FS, volle incontrare lui e altri studiosi per conoscere le migliori proposte elaborate dall'industria per rilanciare il trasporto ferroviario, e che in quella sede egli poté presentargli l'idea dell'assetto variabile.
  3. ^ Garzaro, Nascimbene, Elettrotreno, p. 56.

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