Elettrotreno FS ETR.450

Elettrotreno FS ETR.450
Elettrotreno
Un ETR.450 nei pressi di Ancona
Anni di progettazione 1982
Anni di costruzione 1985-1992
Anni di esercizio 1988-2015
Quantità prodotta 15 convogli
Costruttore Fiat Ferroviaria, Ercole Marelli
Lunghezza 26900 mm (casse con cabina)
24700 mm (casse intermedie)
Capacità 390 posti: 126 di 1ª classe e 264 di 2ª classe
Interperno 18900 mm
Passo dei carrelli 2450 mm
Rodiggio (1A)(A1), riferito a ciascuna cassa
Diametro ruote motrici 890 mm
Rapporto di trasmissione 34/63
Potenza oraria Su 8 elementi 5568 kW
Potenza continuativa 5008 kW
Velocità massima omologata 250 km/h (vedi testo)
Alimentazione 3000 V =

L'ETR.450 è un elettrotreno ad assetto variabile di tipo attivo, ad alta velocità, prodotto dalla Fiat Ferroviaria, entrato in servizio sulla relazione Roma-Milano della rete ferroviaria italiana delle FS con l'orario estivo del 1988. Ha svolto servizio fino al 6 gennaio 2015. L'intera flotta di elettrotreni è stata dismessa e destinata alla demolizione[1], eccetto il 450.03 che è stato assegnato al parco rotabili storici della Fondazione FS Italiane[2].

Evoluzione diretta dei suoi antenati, l'elettromotrice prototipo FIAT Y 0160 e l'Elettrotreno FS ETR.401 (primo treno al mondo in esercizio regolare dotato della tecnologia dell'assetto variabile), rispetto ai suoi predecessori poté fruire di numerose migliorie e venne realizzato in configurazione di convoglio bloccato composto da 9 elementi.

Il treno originariamente poteva raggiungere una velocità massima di 250 km/h, utilizzando motori distribuiti su tutto il convoglio (2 per cassa escluso il rimorchio) e alimentati con corrente continua a kV. Grazie ad esso l'Italia divenne il secondo paese d'Europa, dopo la Francia, ad avere in orario treni che superavano la soglia dei 200 km/h. Nel 1989 consentì inoltre la riduzione della percorrenza tra Roma e Milano, dalle 4 ore e 55 minuti dei treni InterCity più veloci, a sole 3 ore e 58 minuti. Il bilancio di un anno di esercizio, con 1500000 km percorsi dalla flotta dei "Pendolini" nel 1989 documentò una sola richiesta di riserva (guasto e fermo in linea) a cui la stampa del tempo diede forte rilievo, con l'immagine di un E.626 che trainava un "Pendolino" in avaria. Tale risalto risulterà ingiustificato in quanto statisticamente il bilancio dei primi 6 anni di esercizio si concluse con solo 0,78 guasti per milione di chilometri, a fronte di 13 guasti per milione delle E.633[3].

  1. ^ Notizie News, in iTreni, n. 419, Salò, ETR, novembre 2018, p. 6, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore autogenerato1
  3. ^ Giovanni Cornolò, Roll-out per l'ETR 460, 1994, Mondo Ferroviario n. 100, Desenzano del Garda.

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