Embriologia

1 - morula, 2 - blastula
1 - blastula, 2 - gastrula con blastopore; arancio - ectoderma, rosso - endoderma

L'embriologia (in greco εμβρυολογία) è la branca della biologia che studia i processi tramite i quali gli organismi crescono e si sviluppano prima della nascita. L'embriologia odierna studia tutte quelle tappe che da un gamete femminile (ovulo o cellula uovo) fecondato da un gamete maschile (spermatozoo) portano ad un individuo maturo adulto. Il termine embriologia, perciò si riferisce allo studio degli organismi tra lo stadio unicellulare (generalmente, lo zigote) e l'inizio della vita indipendente.

L'embriologia era in origine e fino al XX secolo una scienza principalmente descrittiva. Dalla osservazione visiva e clinica si è passati quindi all'impiego della microscopia e poi della microscopia elettronica, allo studio cellulare e subcellulare (ivi compresi i cromosomi) e macro-microambientale, arrivando tramite i progressi della biochimica, della biofisica e della fisiologia fino alla genetica attuale e quindi alle connessioni con la biologia molecolare, con la proteomica (studio di molecole biologiche, loro struttura, loro proprietà, funzionamento ed interazioni) e la genomica.

Lo studio dei meccanismi molecolari, genetici e fisiologici tramite i quali si susseguono le fasi embrionali e fetali, è oggetto di studio della disciplina scientifica denominata biologia dello sviluppo. È utile ricordare la distinzione fra sviluppo (inteso come differenziazione/successione di fasi strutturali ed organizzative a crescente complessità) e accrescimento (inteso soprattutto come crescita 'quantitativa').


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