Emicrania | |
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Il dolore procurato dall'emicrania può essere debilitante. | |
Specialità | neurologia |
Eziologia | ignoto e stress |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-10 | G43.9 |
OMIM | 157300 e 157300 |
MeSH | D008881 |
MedlinePlus | 000709 |
eMedicine | 1142556 |
L'emicrania è una patologia neurologica cronica caratterizzata da ricorrenti cefalee, da moderate a gravi, spesso in associazione con una serie di sintomi del sistema nervoso autonomo. La parola deriva dal greco antico ἡμικρανία?, hēmikranía ("dolore su un lato della testa[1]"), a sua volta da ἡμι-, hēmi- ("metà") e κρανίον, kraníon ("teschio")[2]
In genere il mal di testa è monolaterale (colpisce cioè solo una metà della testa) e a natura pulsante, con una durata che può variare da 2 a 72 ore. I sintomi associati possono includere nausea, vomito, fotofobia (aumento della sensibilità alla luce), fonofobia (aumento della sensibilità al suono) e il dolore generalmente si aggrava a seguito dell'attività fisica.[3] Fino a un terzo delle persone con emicrania sperimentano l'aura: un disturbo transitorio visivo, sensoriale, motorio o del linguaggio che precede di poco il verificarsi di un episodio di mal di testa.[3] Di tanto in tanto un'aura può verificarsi senza che venga seguita dall'emicrania.
Le emicranie si ritiene siano causate da un mix di fattori ambientali e genetici.[4] Circa due terzi dei pazienti appartengono a nuclei familiari in cui si erano manifestati altri casi della stessa patologia.[5] Le fluttuazioni dei livelli ormonali possono svolgere un ruolo e infatti l'emicrania colpisce più ragazzi che ragazze prima della pubertà, ma negli adulti le donne con emicrania sono più frequenti, da due a tre volte di più, rispetto agli uomini.[6][7] La predisposizione alle emicranie in genere diminuisce durante la gravidanza.[6] L'esatta eziologia e fisiopatologia dell'emicrania non è nota; tuttavia viene ritenuta spesso un disturbo di natura neurovascolare.[5] La teoria più accettata è correlata alla maggior eccitabilità della corteccia cerebrale e a un controllo anormale dei neuroni del dolore nel nucleo trigeminale del tronco cerebrale.[8]
Il trattamento iniziale raccomandato è spesso un analgesico (come l'ibuprofene e il paracetamolo) per il mal di testa, associato a un antiemetico per la nausea e si cerca di prevenire le situazioni ambientali scatenanti. Agenti specifici come i triptani o l'ergotamina possono essere utilizzati da persone che risultano resistenti agli analgesici. Circa il 15% della popolazione mondiale soffre, a un certo punto della sua vita, di emicrania.