Eni | |
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Il Palazzo ENI all'EUR, Roma | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | |
ISIN | IT0003132476 |
Fondazione | 10 febbraio 1953 a Roma |
Fondata da | Enrico Mattei |
Sede principale | Roma e San Donato Milanese |
Gruppo | Ministero dell'economia e delle finanze (azionista di controllo) |
Persone chiave | |
Settore | Energia |
Prodotti | |
Fatturato | 93,72 miliardi €[1] (2023) |
Utile netto | 4,78 miliardi €[1] (2023) |
Dipendenti | 33 142[1] (2023) |
Slogan | «Da energie diverse, un'energia unica. [1]» |
Sito web | www.eni.com/ |
Eni S.p.A., in origine acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi[2][3], è un'azienda multinazionale creata dallo Stato italiano come Ente Pubblico Economico nel 1953 sotto la direzione di Enrico Mattei, che fu presidente fino alla sua morte nel 1962, convertita in società per azioni nel 1992.
Presente in 61 paesi con 33 142 dipendenti nel 2023[1] sotto il simbolo del cane a sei zampe, l'Eni è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della chimica, della biochimica, della produzione e commercializzazione di energia elettrica da combustibili fossili, da cogenerazione e da fonti rinnovabili.
È stata il maggior gruppo industriale italiano per fatturato nel 2003-2013 e nuovamente nel 2018[4], venendo poi superata nuovamente da Enel[5]. Nel 2023 Eni è all'81º posto nella classifica mondiale Forbes Global 2000 delle società ad azionariato diffuso in termini di fatturato, utile, attivo e capitalizzazione di mercato[6], mentre nella classifica Fortune 500 per fatturato sale dalla posizione 111 alla 61[7]. Eni è inserita anche nella classifica Thomson Reuters Top 100 Global Energy Leaders[8] e nella Thomson Reuters Top 25 per il settore Oil&Gas[9].
Dal 1995 al 2001 lo Stato italiano ha venduto in cinque fasi parte consistente del capitale azionario, conservandone una quota superiore al 30% (sommando le quote detenute dal Dipartimento del tesoro e dalla Cassa depositi e prestiti), e detenendo comunque il controllo effettivo della società[10]. In base alla legge 30 luglio 1994, n. 474[11], lo Stato, tramite il Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero delle imprese e del made in Italy, è titolare di una serie di poteri speciali (la cosiddetta golden share) da esercitare nel rispetto di criteri prestabiliti.
È guidata da Giuseppe Zafarana (presidente dal 10 maggio 2023) e Claudio Descalzi (amministratore delegato dall'8 maggio 2014)[12][13]. La società è quotata sia al New York Stock Exchange (NYSE) che nell'indice FTSE MIB della Borsa Italiana.