Enrico Letta

Enrico Letta
Enrico Letta nel 2024

Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2013 –
22 febbraio 2014
Capo di StatoGiorgio Napolitano
Vice presidenteAngelino Alfano
PredecessoreMario Monti
SuccessoreMatteo Renzi

Segretario del Partito Democratico
Durata mandato14 marzo 2021 –
12 marzo 2023
PresidenteValentina Cuppi
PredecessoreNicola Zingaretti
SuccessoreElly Schlein

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Segretario del Consiglio dei ministri
Durata mandato17 maggio 2006 –
8 maggio 2008
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreGianni Letta
SuccessoreGianni Letta

Ministro del commercio con l'estero
Durata mandato26 aprile 2000 –
11 giugno 2001
Capo del governoGiuliano Amato
PredecessorePiero Fassino
SuccessoreAdolfo Urso[1]

Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
Durata mandato22 dicembre 1999 –
11 giugno 2001
Capo del governoMassimo D'Alema
Giuliano Amato
PredecessorePier Luigi Bersani
SuccessoreAntonio Marzano

Ministro per le politiche comunitarie
Durata mandato21 ottobre 1998 –
22 dicembre 1999
Capo del governoMassimo D'Alema
PredecessorePiero Fassino[2]
SuccessorePatrizia Toia

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
27 aprile 2006
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
ALDE
CircoscrizioneItalia nord-orientale
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato6 ottobre 2021

Durata mandato30 maggio 2001[3] –
23 luglio 2015
LegislaturaXIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
XIV: DL-L'Ulivo
XV: PD-L'Ulivo
XVI-XIX: Partito Democratico
CoalizioneL'Ulivo (XIV)
L'Unione (XV)
Centro-sinistra 2008 (XVI)
Italia. Bene Comune (XVII)
Centro-sinistra 2022 (XIX)
CircoscrizioneXIV: Piemonte 1
XV: Lombardia 1
XVI: Lombardia 2
XVII: Marche
XVIII: Toscana
XIX: Veneto 2
CollegioXVIII: 12 (Siena)
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (2007-2015; dal 2019)
In precedenza:
DC (fino al 1994)
PPI (1994-2002)
DL (2002-2007)
Ind. (2015-2019)
Titolo di studio
  • Laurea in scienze politiche
  • Dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee
Università
ProfessioneDirigente di partito, dirigente d'impresa privata, docente a contratto
FirmaFirma di Enrico Letta

Enrico Letta (Pisa, 20 agosto 1966) è un politico italiano, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 e segretario del Partito Democratico dal 14 marzo 2021 al 12 marzo 2023.

È stato europarlamentare dal 2004 al 2006 nel gruppo liberaldemocratico, dal 2001 al 2015 è deputato per la Margherita e, in seguito, per il PD, Ministro per le politiche comunitarie tra il 1998 e il 1999 durante il Governo D'Alema I, quindi Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato durante i Governi D'Alema II e Amato II dal 1999 al 2001 e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri durante il Governo Prodi II dal 2006 al 2008[4].

Due mesi dopo le elezioni politiche del febbraio 2013, dove non è stata raggiunta una netta maggioranza in Parlamento, è stato nominato Presidente del Consiglio dei ministri e forma il primo governo di grande coalizione. Il suo governo ha cercato di promuovere la ripresa economica ottenendo un accordo di finanziamento dall'Unione europea per alleviare la disoccupazione giovanile, e abolire anche il finanziamento statale dei partiti politici, qualcosa che è stato visto come un momento di svolta per la politica italiana che per anni era dipesa dai fondi pubblici.[5][6] Ha anche affrontato le prime fasi della crisi europea dei migranti, compreso il naufragio più mortale nella storia recente del Mar Mediterraneo; in risposta, Letta ha messo in atto l'operazione Mare nostrum per pattugliare i confini marittimi e salvare i migranti.[7] Nel novembre 2013, il leader del PdL Silvio Berlusconi ha tentato di ritirare l'appoggio del suo partito al governo, al fine di realizzare un cambio di presidente del Consiglio; in risposta, tutti i ministri di centrodestra del Gabinetto hanno continuato a sostenere Letta, lasciando il PdL e formando un nuovo partito. Il 14 febbraio 2014, in seguito al voto di sfiducia nei suoi confronti da parte della direzione del PD, rassegna le sue dimissioni da premier, venendo succeduto da Matteo Renzi.[7][8]

Il 9 giugno 2015 rinuncia al seggio in Parlamento per dedicarsi all'insegnamento universitario, in qualità di docente a contratto. Dal 1º settembre 2015 fino a marzo 2021 ha diretto la Scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi.[9][10]

Nel marzo 2021, in seguito alle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del PD, viene indicato, da molti esponenti di spicco del partito, come successore alla segreteria del partito[11]. Tornato in Italia per accettare la candidatura, il 14 marzo l'assemblea nazionale lo elegge segretario nazionale del Partito Democratico.[12]

Il 4 ottobre 2021 viene eletto deputato del Partito Democratico alle elezioni suppletive nel collegio Toscana 12, con il 49,9% delle preferenze.[13] Viene rieletto deputato alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, in cui la lista Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, da lui guidata, raccoglie il 19% dei voti. In seguito alla sconfitta elettorale, rassegna le dimissioni da segretario del partito, restando in carica fino alle successive elezioni primarie.[14][15]

  1. ^ Viceministro con delega al commercio estero.
  2. ^ Sottosegretario di Stato agli affari esteri con delega alle politiche comunitarie.
  3. ^ Deputato fino al 19/07/2004 nella XIV legislatura, di nuovo deputato dal 28/4/2006 nella XV legislatura fino alle dimissioni il 23 luglio 2015 nella XVII legislatura.
  4. ^ Enrico Letta, su argomenti.ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 29 aprile 2013. URL consultato il 15 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2014).
  5. ^ Tre canali di finanziamento, più trasparenza. Ecco punto per punto il ddl del governo Archiviato il 21 maggio 2021 in Internet Archive., Corriere della Sera
  6. ^ Letta: all'Italia 1,5 miliardi per il lavoro. Grillo «poteva mandare tutto in vacca» Archiviato il 21 maggio 2021 in Internet Archive., Corriere della Sera
  7. ^ a b Letta: perché difendo Mare Nostrum Archiviato il 21 maggio 2021 in Internet Archive. Avvenire
  8. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore dimissioniPdC
  9. ^ Enrico Letta lascia il Parlamento, su ansa.it. URL consultato il 10 giugno 2015 (archiviato il 9 giugno 2015).
  10. ^ (EN) Enrico Letta:, su Sciences Po. URL consultato il 21 gennaio 2022.
  11. ^ Letta, il giorno della scelta. Zingaretti: rilancerà il Pd, su il manifesto, 11 marzo 2021. URL consultato il 23 settembre 2021.
  12. ^ Enrico Letta: "Pd sia in coalizione, dialogo con M5s guidato da Conte". L’ex premier: "Impegno comune". I temi del segretario: stop ai paradisi fiscali in Ue, Ius soli, voto a 16enni, su Il Fatto Quotidiano, 14 marzo 2021. URL consultato il 16 marzo 2021 (archiviato il 16 marzo 2021).
  13. ^ Suppletive, larga vittoria a Siena per Enrico Letta, in Il Sole 24 ore.
  14. ^ Letta non si ricandiderà alla segreteria del PD, su Il Post, 26 settembre 2022. URL consultato il 9 febbraio 2023.
  15. ^ Letta annuncia il congresso Pd: "Non mi ricandido", su Il Fatto Quotidiano, 26 settembre 2022. URL consultato l'8 febbraio 2023.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy