Episteme

Personificazione di Episteme nella Biblioteca di Celso

Epistème (dal greco ἐπιστήμη, composto dalla preposizione epì-, cioè «su», + il verbo ἵστημι, histemi, che significa «stare», «porre», «stabilire»: quindi, «che si tiene su da sé»)[1][2] è un termine che indica la conoscenza certa e incontrovertibile delle cause e degli effetti del divenire, ovvero quel sapere che si stabilisce su fondamenta certe, al di sopra di ogni possibilità di dubbio attorno alle ragioni degli accadimenti. Il termine episteme viene spesso tradotto semplicemente come "scienza" o "conoscenza" ed in epoca moderna con il termine epistemologia viene inteso lo studio storico e metodologico della scienza sperimentale e delle sue correnti.

  1. ^ Cfr. etimologia in Dire la verità: parresia, articolo su "La Stampa" del 22 aprile 2012.
  2. ^ Il termine non compare in Omero; la prima occorrenza di "ἐπιστήμη" si trova in Bacchilide, Epinicio 9, 38: "μυρίαι ανδρών επισταμαι πέλονται", (infinite sono le arti degli uomini) in cui è usato come sinonimo di τέχνη ("techne", nel senso di "saper fare"). Cfr. Bruno Snell, Die Ausdrücke für den Begriff des Wissens in der vorplatonischen Philosophie, Berlino, Weidmann, 1924, Capitolo Vi, ἐπιστήμη, pp. 81-96. (Su Bacchilide, p. 83)

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