Eraclio I | |
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Solido con l'effigie dell'imperatore Eraclio I il Grande | |
Basileus dei Romani | |
In carica | 5 ottobre 610 – 11 febbraio 641 |
Predecessore | Foca |
Successore | Costantino III ed Eraclio II |
Nome completo | Flavius Heraclius Augustus |
Nascita | Cappadocia, 575 |
Morte | Costantinopoli, 11 febbraio 641 |
Dinastia | Eracliana |
Padre | Eraclio il Vecchio |
Madre | Epifania |
Consorti | Fabia Eudocia Martina |
Figli | di primo letto: Eudocia Epifania Costantino III di secondo letto: Eraclio II altri 8 figli |
Religione | Cristianesimo |
Flavio Eraclio (in latino Flavius Heraclius, in greco Ἡράκλειος?; Cappadocia, 575 – Costantinopoli, 11 febbraio 641), meglio noto come Eraclio I o come Eraclio il Grande, è stato un imperatore romano d'oriente.
Il suo regno fu segnato da diverse campagne militari. L'anno in cui Eraclio salì al potere, l'impero fu minacciato su più frontiere. Eraclio scacciò i Sasanidi persiani dall'Asia Minore e si spinse in profondità nel loro territorio, surclassandoli nettamente nel 627 nella battaglia di Ninive. Il re sasanide Cosroe II fu rovesciato e giustiziato da suo figlio Kavad II, che presto siglò un trattato di pace, accettando di ritirarsi da tutti i territori occupati. A seguito di tali eventi, le relazioni pacifiche furono ripristinate ai due imperi in guerra.
Secondo una leggenda, Eraclio avrebbe incontrato i compagni di Maometto con i quali avrebbe discusso sull'Islam.[1] Successivamente combatté battaglie contro 'Umar e Khalid ibn al-Walid.[2][3]
Eraclio strinse rapporti diplomatici con gli Arabi a Oriente e con gli Slavi nei Balcani. Tentò di ricucire lo scisma nella chiesa cristiana nei confronti dei monofisiti, promuovendo una dottrina di compromesso chiamata monotelismo. Anche la Chiesa d'Oriente (comunemente chiamata Nestoriana) fu coinvolta nel processo. Alla fine questo progetto di unità fu respinto da tutte le parti della disputa.[4]