Etere dietilico | |
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Nome IUPAC | |
etossietano | |
Nomi alternativi | |
etere etere etilico dietiletere 3-ossapentano etere in frigo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C4H10O |
Massa molecolare (u) | 74,12 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-467-2 |
PubChem | 3283 |
DrugBank | DBDB13598 |
SMILES | CCOCC |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,71 |
Solubilità in acqua | 69 g/l (20 °C) |
Temperatura di fusione | −116 °C (157 K) |
Temperatura di ebollizione | 34 °C (307 K) (1013 hPa) |
Indicazioni di sicurezza | |
Punto di fiamma | −40 °C (233 K) |
Limiti di esplosione | 1,7 - 36 Vol% |
Temperatura di autoignizione | 170 °C (443 K) |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 224 - 302 - 336 - EUH019 - EUH066 |
Consigli P | 210 - 240 - 403+235 [1] |
L'etere dietilico, altrimenti noto come etere etilico, dietiletere o etossietano è il più comune degli eteri alifatici (formula , spesso abbreviata ). A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore, molto mobile, dall'odore caratteristico, detto etereo per antonomasia. È un composto estremamente volatile () e infiammabile, nocivo, ottimo solvente di grassi. È completamente miscibile con etere di petrolio, benzene e idrocarburi in genere e gli altri solventi eterei THF e diossano, con alcool, acetone, acetato di etile, acetonitrile, piridina, con i solventi clorurati cloroformio e diclorometano; pertanto, e in quanto praticamente inerte alle basi anche forti (e resistente pure agli acidi diluiti) e per la sua scarsa reattività in genere, viene comunemente utilizzato come solvente di uso generale in chimica organica e organometallica. È praticamente immiscibile con formammide, glicol e glicerina[2].
In laboratorio chimico, dove di solito è chiamato semplicemente «etere»,[3] è usato comunemente per via della sua modesta polarità (; ) e scarsa miscibilità con l'acqua (), cose che lo rendono particolarmente adatto per sciogliere sostanze organiche poco polari o apolari. Inoltre, la sua elevata volatilità ne facilita di molto la rimozione.