Eugenio Cefis

«Non me l'aspettavo, credevo che lei avrebbe fatto il colpo di Stato.»

Eugenio Cefis

Eugenio Cefis (Cividale del Friuli, 21 luglio 1921Lugano, 25 maggio 2004) è stato un dirigente d'azienda e imprenditore italiano.

Fu consigliere dell'Agip, presidente dell'Eni dal 1967 al 1971, succeduto a Marcello Boldrini, e presidente della Montedison dal 1971 al 1977.[2] Nel 1963 venne insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, massimo riconoscimento della Repubblica Italiana.[3] Il Governatore della Banca d'Italia Guido Carli lo definì esponente della cosiddetta borghesia di Stato; i giornalisti Eugenio Scalfari e Giuseppe Turani scrissero un libro su di lui, intitolandolo Razza padrona.[4][5]

Per il suo ruolo centrale nella P2 e i forti sospetti avanzati dal giornalista Mauro De Mauro e Pier Paolo Pasolini su un suo diretto coinvolgimento come mandante dell'attentato a Enrico Mattei, è considerato una delle figure più controverse del mondo imprenditoriale italiano del novecento[6][7][8].

  1. ^ Vasapollo
  2. ^ Giulio Milani, La terra bianca: Marmo, chimica e altri disastri, Gius.Laterza & Figli Spa, 4 giugno 2015, ISBN 9788858120989. URL consultato il 22 marzo 2017.
  3. ^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
  4. ^ Massimo Franco, Andreotti. La vita di un uomo politico, la storia di un'epoca, Edizioni Mondadori, 22 marzo 2017, ISBN 9788804595632. URL consultato il 22 marzo 2017.
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