Eyalet d'Egitto

Eyalet d'Egitto
Eyalet d'Egitto – Bandiera
Eyalet d'Egitto - Stemma
Eyalet d'Egitto - Localizzazione
Eyalet d'Egitto - Localizzazione
L'eyalet d'Egitto nel 1609
Dati amministrativi
Nome completoEyalet-i Mısır
Nome ufficialeإيالة مصر
Lingue ufficialiarabo egiziano
Lingue parlateturco ottomano, arabo egiziano, copto
CapitaleIl Cairo
Dipendente daImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Politica
Forma di StatoProvincia
Forma di governomonarchia assoluta
Capo di StatoSultani ottomani
Nascita22 gennaio 1517
Fine8 giugno 1867
CausaFormazione della provincia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEgitto-Sudan
Territorio originaleEgitto
Popolazione6.076.000 nel 1867
Economia
ValutaLira egiziana (ghiné)
Risorsecotone, oro, avorio
Commerci conImpero ottomano
Religione e società
Religioni preminentiIslam - Cristianesimo copto
Religione di StatoIslam
Religioni minoritarieEbraismo
L'espansione dell'Egitto dal 1805 al 1914: benché esso fosse formalmente parte dell'Impero ottomano, i governanti della dinastia alawita riuscirono a perseguire una politica indipendente. Nel 1867 il sultano ottomano elevò l'eyalet a Chedivato d'Egitto, che però dal 1882 in poi fu sotto occupazione britannica.
Evoluzione storica
Preceduto da Sultanato mamelucco
Sultanato del Sennar
Succeduto da Chedivato d'Egitto
Emirato di Dirʿiyya
Impero ottomano (bandiera) Vilayet dell'Hegiaz

L'eyalet d'Egitto (in arabo إيالة مصر?) è stato una provincia dell'Impero ottomano, nell'area dell'Egitto.

L'Egitto venne conquistato dall'Impero ottomano nel 1517, a seguito della guerra ottomano-mamelucca del 1516-17 e la perdita della Siria da parte dei turchi nel 1516.[1] L'Egitto venne amministrato come un eyalet dell'Impero ottomano (in turco Mısır Eyaleti) dal 1517 sino al 1867, con un'interruzione durante l'occupazione francese, tra il 1798 ed il 1801.

L'Egitto fu da sempre una provincia difficilmente amministrabile da parte dei sultani ottomani, soprattutto a causa della continua e potente influenza dei mamelucchi, la casta militare egiziana che per secoli aveva dominato l'area, malgrado Selim I l'avesse sconfitta, e che fu lasciata spesso a gestire la cosa pubblica, in condizione di vassalla. Per questo l'Egitto rimase de facto sempre semi-autonomo sotto i mamelucchi sino all'invasione nel 1798 delle truppe francesi dell'allora console Napoleone Bonaparte. Dopo che i francesi lasciarono il Paese, il potere fu assunto nel 1805 da Muhammad ʿAli Pascià, un comandante militare albanese al servizio delle forze militari ottomane in Egitto, che riuscì a disfarsi violentemente dell'ingombrante e inefficiente presenza neo-mamelucca.

L'Egitto sotto la dinastia di Muhammad Ali rimase nominalmente una provincia dell'Impero ottomano. Esso ottenne lo status di Stato vassallo autonomo, detto Chedivato, nel 1867.

  1. ^ Saraiya Faroqhi, The Ottoman Empire: A Short History, Shelley Frisch, translator, Princeton, New Jersey, Markus Wiener Publishers, 2008, p. 60, OCLC 180880761, ISBN 978-1-55876-449-1.

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