Fanja Kaplan

Fanni Efimovna Kaplan

Fanni Efimovna Kaplan, in russo Фанни Ефимовна Каплан?, anche detta Fanja (Фаня), pseudonimo di Fejga Chaimovna Rojtblat[1] (Фейга Хаимовна Ройтблат; Governatorato della Volinia, 10 febbraio 1890Mosca, 3 settembre 1918), è stata una rivoluzionaria e attivista russa, nota per aver tentato di assassinare il 30 agosto 1918 il leader politico bolscevico Vladimir Il'ič Ul'janov detto Lenin.

In qualità di membro del Partito Socialista Rivoluzionario (PSR), la Kaplan vedeva Lenin come un "traditore della rivoluzione", poiché i Bolscevichi volevano mettere al bando il PSR. Il 30 agosto 1918, approcciò Lenin mentre questi stava uscendo da una fabbrica moscovita, e gli sparò tre colpi di rivoltella, ferendolo gravemente. Interrogata dalla Čeka, si rifiutò di rivelare nomi di eventuali complici nell'attentato, e venne fucilata il 3 settembre. L'incidente fu una delle principali provocazioni alla base dell'intensificarsi della guerra civile in Russia e del relativo "Terrore rosso".

Alcuni storici mettono in dubbio l'effettiva colpevolezza della Kaplan, in quanto all'epoca dei fatti ella era quasi cieca, a seguito dei numerosi maltrattamenti subiti durante gli anni di prigionia in Siberia.

  1. ^ Oltre a quelli citati, differenti fonti le attribuiscono il nome di Dora, il patronimico di Fajvelovna, i cognomi di Rojd o Rojdman.

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