Il fantasma (dal latino phantasma, derivato dal greco φάντασμα, phàntasma, a sua volta da ϕαντάζω phantàzo, "mostrare" o da ϕαντάζομαι «apparire»), chiamato anche ombra, spettro o larva (dal latino larua)[1][2][3] nelle leggende e nel folclore è la forma visibile di un'anima, spesso rappresentata come figura evanescente, vestita di bianco.[4][5][6] La reale esistenza dei fantasmi, come di tutti gli altri elementi soprannaturali o altri esempi di vita ultraterrena, non ha mai avuto riscontri scientifici in quanto priva di prove sperimentali e restano esclusivamente oggetto di fede e di credenza popolare.[7][8][9][10]
Il termine fantasma, dal greco antico φάντασμα phàntasma, φαντάζω (phantàzo, "mostrare"; dalla radice φαν-, che esprime l'idea dell'"apparire" e del "mostrare"), aveva il significato di apparizione (intesa come manifestazione soprannaturale) e solo con il tempo il suo significato si è ristretto a indicare l'apparizione di un defunto. Il fantasma è una figura ricorrente nella tradizione popolare e letteraria praticamente di tutte le civiltà. Nella tradizione orientale e in quella greca e romana l'apparizione dei fantasmi non è associata al sentimento della paura.
Ci si riferisce ad esso come a una presenza incorporea, spesso caratterizzata da alcuni elementi macabri o sinistri (avvolta in un sudario oppure senza testa, contornata da una certa luminescenza o che produce un rumore di catene). Del pari anche le circostanze delle apparizioni sono caratterizzate da elementi sinistri ricorrenti quali l'ora notturna, i luoghi lugubri e isolati, ecc.
Il fantasma è un soggetto che ha avuto ampio successo nella letteratura, dando vita al genere della storia di fantasmi, e in altri media come il cinema o i fumetti, divenendone un tipico personaggio non solo nella narrativa di genere, come quella fantastica, dell'orrore o per ragazzi,[11] ma comparendo anche, ad esempio, in opere come l'Amleto di Shakespeare o il Giro di vite di Henry James, o in commedie di Plauto[12] oltre a diversi racconti gotici tipici del XIX secolo[13].