Farmaco etico

Farmaci e ricette sul banco di una farmacia.

Nella dizione farmaco etico, l'aggettivo "etico" non ha propriamente il significato morale dell'etica filosofica, ma va piuttosto inteso come un sinonimo di professionale, deontologico.[1] Si tratta cioè di un farmaco prescritto dal medico e si distingue per questo dal cosiddetto farmaco da banco che, per la sua natura e dosaggio, è giudicato tanto sicuro da poter essere pubblicizzato e da non aver bisogno di alcuna prescrizione medica. In concreto, il farmaco etico è un medicinale che può essere dispensato dal farmacista in farmacia solo in presenza di una ricetta medica. Non a caso, sulle confezioni di questi farmaci è stampata obbligatoriamente una scritta del tipo "Da vendersi solo dietro presentazione di ricetta medica". Esistono però anche confezioni di farmaci etici con un contenuto di compresse, capsule ecc. inferiore e quindi vendibili liberamente dal farmacista sia in farmacia che in parafarmacia.

All'interno dei farmaci etici, esistono poi altre classificazioni. Si ha ad esempio il farmaco di fascia "a", gratuito, e il farmaco di fascia "c", a carico dell'acquirente; quello che prevede una ricetta ripetibile e quello che invece può essere prescritto solo con una ricetta non ripetibile; quello soggetto alla legislazione sugli stupefacenti eccetera. Dev'essere comunque chiaro che il farmaco etico non può essere assunto per libera iniziativa del paziente, ma sempre su consiglio o sotto il controllo del medico.

  1. ^ Tullio De Mauro, Il dizionario dei sinonimi e contrari, Torino, Paravia, 2002. Consultabile on line[collegamento interrotto].

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