Fear Factory

Fear Factory
La band in concerto nel 2015
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereIndustrial metal[1][2][3][4][5]
Groove metal[3][4][5]
Thrash metal[3][4][5]
Periodo di attività musicale1989 – 2002
2003 – 2006
2009 – in attività
Album pubblicati13
Studio10
Raccolte3 (2 + 1 remix)
Sito ufficiale

I Fear Factory sono un gruppo musicale industrial metal statunitense, formatosi a Los Angeles nel 1989.

Generalmente vengono etichettati come band industrial metal,[6] data la presenza di suoni elettronici e campionati nella loro musica, essa presenta un'originalità stilistica che consiste nel miscelare l'industrial con il thrash e il death metal.[7][4]

Peculiarità della loro musica sono i riff di chitarra violenti e l'assenza di assoli, giri di basso semplici e distorti, voce growl alternata ad un cantato melodico e batteria caratterizzata da intricate parti di doppia cassa, il tutto condito da suoni campionati e sintetizzatori. Questo stile musicale adottato dalla band ha influenzato notevolmente il sound di molti gruppi più moderni e in particolare quello di buona parte dei gruppi nu metal.[1][8]

I testi delle loro canzoni trattano principalmente la tecnologia (in particolare il rapporto tra l'uomo e la macchina), l'astio verso la religione e i problemi della società odierna.

  1. ^ a b Scheda su Allmusic.com
  2. ^ (EN) Every Fear Factory album ranked from worst to best, su Louder Sound. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  3. ^ a b c (EN) Fear Factory: Biography, Discography, su UnderGroundOnline. URL consultato il 21 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2007).
  4. ^ a b c d (EN) Artists - Fear Factory, su Drowned in Sound. URL consultato il 21 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2007).
  5. ^ a b c Fear Factory, su Ondarock. URL consultato il 21 febbraio 2023.
  6. ^ Antonio Silvestri, Fear Factory L'anima di una nuova macchina, su ondarock.it. URL consultato il 5 gennaio 2021.
  7. ^ Luca Signorelli, Metallus. Il libro dell'heavy metal, Giunti Editore, 2001, p. 74, ISBN 88-09-02230-0.
  8. ^ Tommaso Iannini, 2003, p. 97.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by razib.in