Fernando Arrabal

Fernando Arrabal Terán

Fernando Arrabal Terán (Melilla, 11 agosto 1932) è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo.

Fernando Arrabal nel 1962 fonda con Alejandro Jodorowsky, Roland Topor e Jacques Sternberg il Movimento Panico,[1] mentre il suo primo romanzo, Baal Babylone, era relativamente fresco di stampa. Quando, nel 1971, tratto dallo stesso romanzo, realizza il suo primo lungometraggio, Viva la muerte (titolo che riprende uno slogan franchista), è già uno scrittore e un pittore molto conosciuto. Il film, più che raccontare, cerca di ritrovare in una cruenta storia le immagini dell'infanzia.[2] Nei titoli di testa i disegni di Topor, «dal segno cattivo e dal cuore tenero»[3], scorrono insieme a una canzone Grethe Agatz[4]. Da bambino il regista aveva subito un forte trauma per la misteriosa scomparsa del padre, prima condannato a morte e successivamente evaso. A causa di ciò, come ha scritto il premio Nobel Vicente Aleixandre[5], la conoscenza che fornisce Arrabal viene permeata di una luce morale che è contenuta nella materia stessa della sua arte.

Considerato uno degli autori più importanti[6] e completi[7] del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea[8]; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo; Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop art[9]. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo[10]. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico[11].

Ha diretto sette lungometraggi[12]. Ha pubblicato quattordici romanzi, circa ottocento libri di poesia, vari saggi tra i quali si evidenziano i testi dedicati al gioco degli scacchi. Le sue opere sono state tradotte in numerose lingue. Ebbe particolare eco la sua Lettera al Generale Franco (Carta al General Franco) pubblicata quando il dittatore era ancora in vita. Alla morte di Franco, il nome di Arrabal appare nella lista dei cinque spagnoli più pericolosi: Carrillo, la Pasionaria, Líster, il Campesino e, appunto, Arrabal. L'opera completa del suo teatro, edita nelle principali lingue, è stata pubblicata in due volumi di più di duemila pagine nella collezione Clásicos Castellanos (Classici Spagnoli) della casa editrice Espasa nel 1997 e aggiornata nel 2009.

Dal 1990 è Trascendent Satrape del Collegio di Patafisica. Amico di Andy Warhol e di Tristan Tzara, fece parte per tre anni del gruppo surrealista di André Breton; per questo motivo, Mel Gussow lo definisce l'unico sopravvissuto delle «tre reincarnazioni della modernità»[13].

«Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio. Un potlatch drammatico in cui i rottami delle nostre società “avanzate” si carbonizzano nel festoso recinto di una rivoluzione permanente. Eredita la lucidità di un Kafka e l’umorismo di un Jarry; per la sua violenza viene paragonato a Sade o ad Artaud. Ma probabilmente è l’unico ad aver portato lo scherno così lontano. Gioiosamente ludica, ribelle e boema, la sua opera è la sindrome del secolo del filo spinato: una forma del rimanere in guardia»

Dal Dictionnaire des littératures de langue française (Edizioni Bordas).

  1. ^ [1], Repubblica: Il Rogo di Arrabal.
  2. ^ (FR) Marcos Uzal, Viva la muerte de Fernando Arrabal (1971). Sang de poète, in Cahiers du cinéma, n. 802, Paris, Octobre 2023, p. 78.
  3. ^ Berlinghiero Buonarroti, Roland Topor. La chanson de Roland, acrobata dell'immaginifico, in "L'Umorismo nell'arte" Accademia di Belle Arti di Firenze, 2023, pp.447-452.
  4. ^ (EN) Grethe Agatz (1913-2004), in Wise Music Classical. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  5. ^ Copia archiviata, su mausmuseum.com. URL consultato il 15 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2014)., Vicente Aleixandre su MausMuseum.
  6. ^ [2], Il Messaggero: Arrabal il provocatore: «Io, nato per stupire».
  7. ^ [3], Rai - PrixItalia: IL PRIX ITALIA E IL TORINO FILM FESTIVAL PRESENTANO IL REGISTA ARRABAL.
  8. ^ [4], ARRABAL, Fernando Enciclopedia del Cinema (2003) di Bruno Roberti.
  9. ^ [5] Archiviato il 26 novembre 2012 in Internet Archive., La Stampa: Dal 29 all'1 un grande omaggio ad Arrabal.
  10. ^ [6], The New York Times: Review/Theater; Body Building and Love In a Comedy by Arrabal.
  11. ^ [7], La Repubblica: Quando l'utopia va al potere.
  12. ^ [8], Il Sole 24 Ore: L'albero di Guernica di Fernando Arrabal.
  13. ^ [9] Archiviato il 6 aprile 2012 in Internet Archive., Cinéma du Parc: FERNANDO ARRABAL retrospective in person at Cinéma du Parc.

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