Ferrovie italiane

Percentuale media delle persone che si dichiarano soddisfatte delle sette diverse caratteristiche del servizio ferroviario rilevate (frequenza corse, puntualità, possibilità di trovare posto a sedere, pulizia delle vetture, comodità degli orari, costo del biglietto, informazioni sul servizio) sul totale degli utenti del servizio. Fonte:Istat

La rete delle ferrovie italiane ammonta, al 31 dicembre 2019, a 16779 km di tratte di proprietà statale in esercizio e gestite dalla società Rete Ferroviaria Italiana.[1] A queste vanno sommate quasi 3 000 km di linee secondarie (di cui circa 2 700 km a binario unico[2]) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati.[2][3]

A seguito della statalizzazione delle ferrovie italiane e della nascita dell'Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato (1905) per la gestione diretta dell'infrastruttura e dei servizi ferroviari, rimasero in concessione ad imprese private numerose linee già esistenti e di interesse locale, definite brevemente ferrovie in concessione, e successivamente ne furono attivate altre con lo stesso status gestionale.[4] La definizione di ferrovia concessa non è più in uso, se non impropriamente, dal momento che l'istituto della concessione ferroviaria è stato superato e le vecchie ferrovie concesse sono divenute tutte ferrovie regionali di proprietà pubblica delle regioni, sporadicamente assieme ad altre tratte già delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Lo sviluppo della rete raggiunse il suo massimo nella prima metà del XX secolo, quando le linee ferroviarie percorrevano ormai ogni parte del territorio nazionale. Era tuttavia presente una disomogeneità in termini di scartamento ferroviario in quanto solo le linee principali erano state costruite a scartamento normale, mentre per tutte le altre si era deciso l'impiego del più economico scartamento ridotto.[5] A partire dagli anni 1950 vennero attuate, a più riprese e fino a tempi recenti, politiche di soppressione di impianti, da molti giudicate controproducenti o inopportune. Dalla politica del cosiddetto taglio dei rami secchi furono colpite quasi esclusivamente le linee a scartamento ridotto, riducendo sensibilmente i costi complessivi di gestione ma anche i chilometri di rete ferroviaria in attività.

Dal 2001 l'infrastruttura ferroviaria nazionale a scartamento ordinario è interamente gestita da RFI e si snoda attraverso tutte le regioni e province italiane.

  1. ^ Istantanea sulla rete - RFI
  2. ^ a b Graziano Delrio, Informativa del Governo alla Camera sull'incidente ferrioviario in Puglia, su Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, 13 luglio 2016. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  3. ^ Vedi il prospetto riassuntivo dei gestori italiani dell'infrastruttura ferroviaria.
  4. ^ Cfr. l'articolo sulle ferrovie concesse in Italia.
  5. ^ Cfr. l'articolo sulla storia dello scartamento ridotto in Italia.

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