Festival di Sanremo 1953

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1953
Carla Boni, Flo Sandon's e Giovanni D'Anzi al Festival di Sanremo 1953
EdizioneIII
Periodo29-31 gennaio
SedeCasinò di Sanremo
Direttore artisticoGiulio Razzi
PresentatoreNunzio Filogamo
Emittente radioSecondo programma
Partecipanti10
Brani in gara20
VincitoreCarla Boni e Flo Sandon's
SecondoNilla Pizzi e Doppio Quintetto Vocale - Teddy Reno e Quartetto Stars
TerzoAchille Togliani - Teddy Reno
Gino Latilla e Doppio Quintetto Vocale - Giorgio Consolini
Cronologia
Festival di Sanremo 1952Festival di Sanremo 1954
Le vincitrici del Festival con il presentatore Nunzio Filogamo

Il terzo Festival di Sanremo[1] si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1953 alle ore 22 con la conduzione, per la terza volta consecutiva, di Nunzio Filogamo.

A partire da questa edizione viene introdotta l'esibizione doppia delle canzoni, con ogni brano che viene presentato da due artisti diversi; l'esibizione doppia delle canzoni verrà mantenuta fino all'edizione del 1971 (con l'eccezione di quella del 1956) e ripresa in quelle del 1990 e 1991 (anche se in questi ultimi due casi si trattava solo di cover di ospiti stranieri fuori concorso, abbinati agli artisti italiani in gara).

La favorita Nilla Pizzi, accompagnata dal Doppio Quintetto Vocale (abbinata a Teddy Reno, accompagnato dal Quartetto Stars) non riuscì a sorpresa ad aggiudicarsi la terza vittoria di fila con la canzone Campanaro (classificatasi seconda) in quanto fu battuta dall'accoppiata Carla Boni-Flo Sandon's, che si aggiudicarono la kermesse con il brano Viale d'autunno (della quale poi incise una sua versione anche la stessa Pizzi).

Ma il brano di questa edizione rimasto maggiormente impresso nell'immaginario popolare fu Vecchio scarpone, cantato da Gino Latilla (accompagnato dal Doppio Quintetto Vocale) e da Giorgio Consolini, divenuta una canzone simbolo dello sciovinismo patriottico italiano a tal punto che fu accusato dalla sinistra dell'epoca di operare una malcelata apologia malinconico-nostalgica del regime fascista. Fu questo il primo caso di polemica per presunto plagio nella storia del Festival;[2] il brano si classificò terzo a pari merito con Lasciami cantare una canzone, cantata da Achille Togliani e Teddy Reno.

  1. ^ Sanremo 1953, viaggio nella storia del Festival, in Recensiamo Musica, 27 agosto 2017. URL consultato il 3 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2020).
  2. ^ Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo, Ed. DeAgostini, 2020.

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