Festival di Sanremo 1957

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1957
Claudio Villa, vincitore in coppia con Nunzio Gallo
EdizioneVII
Periodo7-9 febbraio
SedeCasinò di Sanremo
Direttore artisticoGiulio Razzi
PresentatoreNunzio Filogamo con Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomando
Emittente TVNazionale
Emittente radioSecondo programma
Partecipanti17
Brani in gara19
VincitoreClaudio Villa - Nunzio Gallo
SecondoClaudio Villa - Giorgio Consolini
TerzoGino Latilla - Tonina Torrielli
Cronologia
Festival di Sanremo 1956Festival di Sanremo 1958

Il settimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 7 al 9 febbraio 1957 in contemporanea Radio e Tv dalle ore 22.

I presentatori del Festival (Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari).

Il Festival di quell'anno vide il ritorno alla conduzione di Nunzio Filogamo (già alla guida delle prime quattro edizioni della kermesse, trasmesse alla radio), affiancato da Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomando.

La direzione musicale fu affidata a Cinico Angelini e Armando Trovajoli.

Ad aggiudicarsi la competizione fu la canzone Corde della mia chitarra, cantata da Claudio Villa e Nunzio Gallo. Quest'ultimo raccontò che l'avversario da lui più temuto era il suo idolo Natalino Otto, e che quando vinse andò a scusarsi con lui.[1] Claudio Villa si aggiudicò anche il secondo posto insieme a Giorgio Consolini con la canzone Usignolo.

Ma la canzone di questa edizione che rimase maggiormente impressa nell'immaginario collettivo fu Casetta in Canadà (presentata da Gino Latilla, Carla Boni ed il Duo Fasano e da Gloria Christian ed il Poker di Voci), a dispetto del quarto posto ottenuto nella classifica finale.

Inizialmente le canzoni in gara erano 20, poi scese a 19 in quanto venne esclusa dalla seconda serata La cosa più bella cantata da Carla Boni e Tonina Torrielli, perché risultata già pubblicata in un jukebox di Milano in una versione incisa da Cristina Jorio.[2]

A causa delle troppe gaffe commesse nelle serate precedenti, Marisa Allasio fu costretta da Nunzio Filogamo a rimanere dietro le quinte durante l'ultima serata per lasciare il posto a Nicoletta Orsomando, e poté apparire solo al momento della proclamazione dei vincitori.[3] Da segnalare inoltre le aspre critiche della stampa che colpirono Claudio Villa, che si rese protagonista di una clamorosa stecca (ribattezzata eurostecca perché trasmessa, come tutta la rassegna, in Eurovisione) nell'esecuzione del brano Cancello tra le rose; il cantante fu inoltre tacciato di superbia, volendo interpretare sempre le canzoni più belle del Festival, provocando anche un'interrogazione da parte dell'onorevole Bruno Spampanato al Ministro delle Poste e delle telecomunicazioni Giovanni Braschi.[2]

Un altro episodio degno di nota fu un calo di voce causato da un'influenza che colpì Tonina Torrielli durante la serata dedicata alle canzoni degli "autori indipendenti" di domenica 10 febbraio, che la portò ad abbandonare il palco. Invitata nuovamente a raggiungere la scena da Nunzio Filogamo, portò a termine l'esecuzione[2]. Il 1957 fu inoltre il primo anno in cui, seppure in un'ottica molto diversa da quella che avrebbe avuto alla fine degli anni '60, accanto alla manifestazione ufficiale venne organizzato un "Controfestival": un pianista e un cantante molto noti, ma di cui i giornali non rivelarono mai i nomi, si riunirono in un albergo nei pressi del Casinò per presentare dieci brani esclusi dal Festival.[3]

Fu anche l'ultima edizione organizzata dalla Rai, che dall'inverno 1956-57 si era impegnata nell'organizzazione di Canzonissima[4].

  1. ^ Giorgio Lazzarini, «Cominciò con un grazie», Il Festival di Sanremo racconta i suoi 40 anni - 1ª puntata: 1951-1959, su Sorrisi e Canzoni TV n. 5, 31 gennaio 1990
  2. ^ a b c Borgna, pp. 48-51.
  3. ^ a b Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore
  4. ^ Paolo Ruggieri, Canzoni Italiane, Fabbri Editori, 1994, Vol. 4, pag. 67

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