Festival di Sanremo 1962

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1962
Claudio Villa si esibisce sul palco con l'orchestra diretta da Cinico Angelini
EdizioneXII
Periodo8-18 febbraio
SedeCasinò di Sanremo
PresentatoreRenato Tagliani con Laura Efrikian e Vicky Ludovisi
Emittente TVProgramma Nazionale
Eurovisione
Emittente radioSecondo Programma
Partecipanti45
Brani in gara32
VincitoreDomenico Modugno - Claudio Villa
SecondoSergio Bruni - Milva
TerzoSergio Bruni - Ernesto Bonino
Cronologia
Festival di Sanremo 1961Festival di Sanremo 1963

Il dodicesimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dall'8 al 18 febbraio 1962 con la conduzione di Renato Tagliani affiancato da Laura Efrikian e Vicky Ludovisi. Le prime due serate vennero trasmesse dalla Radio alle ore 22, la serata finale venne trasmessa in contemporanea Radio e Tv dalle ore 21,30.

Come quella precedente, fu un'edizione di Festival che non si tenne in un fine settimana, ma in due consecutivi, con le prime tre serate nel primo fine settimana dall'8 al 10 febbraio e la finale otto giorni più tardi, il 18 febbraio, in cui si esibirono le canzoni finaliste e dei vincitori al termine del cosiddetto "Votofestival" legato alle schedine dell'Enalotto.

Gianni Ravera fu organizzatore del festival e, per la terza volta in cinque edizioni, il vincitore fu Domenico Modugno che, in coppia con Claudio Villa, presentò la canzone Addio… Addio…

Al secondo posto la coppia Milva-Sergio Bruni con la canzone Un tango italiano: il successo della grande rivelazione del Sanremo precedente e il sostegno dei napoletani al loro popolarissimo interprete avrebbero dovuto strappare la vittoria ma il pronostico non si realizzò.

Grandissimo successo internazionale, tuttavia, pur non vincendo, ebbe il brano di Tony Renis Quando quando quando, eseguito dall'autore stesso in coppia con Emilio Pericoli. Sergio Bruni si aggiudicò anche il terzo posto: fu questa l'ultima volta nella storia del Festival in cui uno stesso interprete piazzò due canzoni nel podio della stessa edizione.[1] Tra i grandi esclusi Adriano Celentano, rivelazione dell'anno precedente, la cui Vedrai che passa fu bocciata dalla commissione esaminatrice, e il duo Raimondo Vianello-Ugo Tognazzi, che avrebbero dovuto esibirsi assieme in veste di comici: una delle loro scenette, che tirava in ballo Amintore Fanfani fu censurata dalla Rai; Vianello dovette accontentarsi di assistere come spettatore in platea, mentre Tognazzi partecipò ma come co-autore, assieme a Gianni Meccia, del brano Cose inutili, cantato da Fausto Cigliano e Jenny Luna.[2] L'unico comico ad esibirsi a Sanremo (il primo nella storia) fu quindi Gino Bramieri, che si presentò al teatro del Casinò in sella ad un cavallo.[3]

Fu l'ultima edizione alla quale partecipò il maestro Cinico Angelini.

  1. ^ Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo, Ed. DeAgostini, 2020.
  2. ^ Giorgio Lazzarini, «Il Festival diventa grande», Il Festival di Sanremo racconta i suoi 40 anni - 2ª puntata: 1960-1969, su Sorrisi e Canzoni TV n. 6, 7 febbraio 1990
  3. ^ Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore

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