Festival di Sanremo 1967

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1967
Claudio Villa ed Iva Zanicchi, vincitori del Festival
EdizioneXVII
Periodo26-28 gennaio
SedeCasinò di Sanremo
PresentatoreMike Bongiorno e Renata Mauro
Emittente TVNazionale
Eurovisione
Emittente radioSecondo programma
Partecipanti58
Brani in gara30
VincitoreClaudio Villa - Iva Zanicchi
SecondoAnnarita Spinaci - Les Surfs
TerzoI Giganti - The Bachelors
Cronologia
Festival di Sanremo 1966Festival di Sanremo 1968

Il diciassettesimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 26 al 28 gennaio 1967 con la conduzione, per la quinta volta consecutiva, di Mike Bongiorno, nell'occasione affiancato da Renata Mauro.

La canzone vincitrice fu Non pensare a me cantata da Claudio Villa ed Iva Zanicchi, che prevalse per soli due punti di distacco sulla seconda classificata, a tutt'oggi il minimo storico di tutti i Festival di cui si conosca il punteggio finale.[1]

Quest'edizione è nota alla storia per aver fatto da sfondo al suicidio del cantautore Luigi Tenco[2], presente alla gara con Ciao amore, ciao abbinato alla cantante franco-italiana Dalida (alla quale era legato anche sentimentalmente), brano eliminato dopo la prima serata.

Le possibili ragioni del suicidio, esplicate in un bigliettino attribuito a Tenco («Faccio questo […] come atto di protesta contro un pubblico che manda Io, tu e le rose in finale e una commissione che seleziona La rivoluzione»[3]), divennero cavallo di battaglia di chi denunciava la deriva commerciale del Festival a scapito della canzone d'autore. La stessa Orietta Berti, interprete di uno dei brani citati nel biglietto di Tenco, Io, tu e le rose (assieme al gruppo francese Les Compagnons de la Chanson), ancora a cinquant'anni di distanza dal fatto raccontava di essere stata trattata dalla stampa come capro espiatorio, per quanto involontario, del suicidio del cantautore[4]. Caterina Caselli, interprete di Il cammino di ogni speranza, durante l'esecuzione del brano nella seconda serata, scoppiò in lacrime e lasciò il palcoscenico prima della fine del brano a causa della tensione legata al luttuoso evento.[5]

Tra i cantanti stranieri in gara, da segnalare le statunitensi Dionne Warwick e Cher, l'allora marito di quest'ultima Sonny Bono, e la britannica Marianne Faithfull, all'epoca nota per essere impegnata in una turbolenta relazione con il frontman dei Rolling Stones, Mick Jagger. Tra gli stranieri avrebbe dovuto figurare anche il francese Christophe, in coppia con Domenico Modugno, che però si pentì di averlo scelto come partner e riuscì a farlo sostituire in extremis con Giuseppe Gidiuli.[1]

Fu, anche, l'esordio di Lucio Battisti sebbene solo come autore, che portò in gara Non prego per me, scritta in coppia con Mogol e interpretata da Mino Reitano e gli Hollies.

  1. ^ a b Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo, Ed. DeAgostini, 2020.
  2. ^ Emio Donaggio, Luigi Tenco si è ucciso a Sanremo dopo la sconfitta della sua canzone, in La Stampa, p. 1. URL consultato il 4 aprile 2017.
  3. ^ Emio Donaggio, Tenco si è ucciso stanotte dopo la «sconfitta» al Festival di Sanremo, in Stampa Sera, 27 gennaio 1967, p. 1.
  4. ^ Silvia Fumarola, Sanremo, Orietta Berti: «La stampa mi trattava come una ciabatta», in la Repubblica, 3 febbraio 2017. URL consultato il 4 aprile 2017.
  5. ^ Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore

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