Festival di Sanremo 1984

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1984
Da sinistra, Pippo Baudo con i vincitori del Festival Al Bano e Romina Power
EdizioneXXXIV
Periodo2-4 febbraio
SedeTeatro Ariston
Direttore artisticoGianni Ravera
PresentatorePippo Baudo con Iris Peynado, Elisabetta Gardini, Tiziana Pini e Edy Angelillo
Emittente TVRai Uno
Eurovisione
Emittente radioRai Radio 1
RaiStereoUno
Partecipanti36
VincitoreAl Bano e Romina Power
SecondoToto Cutugno
TerzoChristian
Premio della criticaPatty Pravo
Cronologia
Festival di Sanremo 1983Festival di Sanremo 1985
Protesta degli operai della Italsider sul palco del Festival

Il trentaquattresimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 2 al 4 febbraio 1984 con la conduzione di Pippo Baudo, al rientro al Festival dopo il suo esordio nel 1968, affiancato da Edy Angelillo, Elisabetta Gardini, Iris Peynado e Tiziana Pini (quest'ultima al suo secondo festival, dopo quello del 1976) e, nel ruolo di damigelle, Isabella Rocchietta e Viola Simoncioni, che all'epoca avevano rispettivamente 6 e 7 anni.

Ancora una volta, e come nelle precedenti tre edizioni, il Festival fu un successo e catturò l'attenzione degli italiani, che alla fine risultarono circa 80 milioni ripartiti nelle tre serate e ben 6 milioni e mezzo furono i votanti tramite il Totip. Grandioso e costoso l'allestimento scenografico, imponente la presenza di addetti ai lavori, con ben 2700 pass per giornalisti e commentatori accreditati.[1]

Fu l'edizione che vide l'esordio di una competizione parallela, quella delle Nuove proposte di fianco a quella principale, ribattezzata Big.

Il festival è caratterizzato fin da subito da polemiche. In un'intervista Loretta Goggi ha smentito categoricamente di aver mai deciso di partecipare al festival con il brano Un amore grande, o di essersi ritirata, leggenda metropolitana viva ancora oggi, ma semplicemente di non aver mai accettato di parteciparvi, in quanto in quel periodo conduceva con successo la seconda edizione di Loretta Goggi in quiz aggiungendo che fu presentata una lettera di adesione che aveva una sua firma malamente contraffatta. La Goggi ha dichiarato nella stessa intervista di aver vinto una causa legale contro chi ha portato come prova la lettera di adesione falsa e ha messo in giro le voci di un suo forfait all'ultimo momento[2][3]. Il brano fu proposto in un primo momento anche a Giuni Russo, ma i dissapori della cantante con la sua casa discografica di allora, la CGD, e quelli privati con Caterina Caselli non le permisero di partecipare alla kermesse, e fu infine ereditato da Pupo, che ne prese il posto e risultò alla fine quarto. Otto anni più tardi, l'artista rivelò di aver pilotato quel piazzamento investendo 75 milioni di lire in schedine del Totip (il cui acquisto dava diritto a votare per i concorrenti in gara al festival)[4][5].

L'edizione fu vinta da Al Bano e Romina Power con il brano Ci sarà per la sezione Big, con cui riscossero un grande successo, e da Eros Ramazzotti con il brano Terra promessa per la sezione Nuove proposte, con il quale spopolò, oltre che in Italia, anche sul mercato francofono e, soprattutto, in quello ispanico.

Tra gli ospiti stranieri spiccarono i Queen, che si esibirono con la loro hit Radio Ga Ga. Questi avrebbero voluto cantare e suonare dal vivo ma l'organizzazione del Festival, dietro pressione delle case discografiche[6], impose loro il playback, tanto che Freddie Mercury, per protesta, si esibì per quasi tutta la durata della canzone tenendo il microfono lontano dalla bocca, protesta che la regia tentò maldestramente di coprire, abbassando l'audio della canzone.

Successo venne ottenuto anche da Patty Pravo, tornata sulle scene dopo alcuni anni di silenzio, con il brano Per una bambola, che si aggiudicò il Premio della critica, e dall'emergente Fiordaliso (a cui andò anche il plauso di Mercury, che aveva assistito alla sua esibizione), che con Non voglio mica la luna, divenuta un'evergreen della musica italiana, ottenne anch'essa successo a livello internazionale.

Tale edizione fu altresì segnata da una clamorosa protesta degli operai dell'Italsider di Genova, che in occasione della serata inaugurale si assieparono in massa davanti al teatro Ariston per manifestare contro un vasto piano di licenziamenti previsto dall'azienda, chiedendo al contempo il blocco del Festival. Lo stesso Pippo Baudo, dopo aver ascoltato le loro ragioni, acconsentì ad accogliere alcuni di loro sul palco, affinché potessero leggere in diretta televisiva le loro rivendicazioni[7]. Da segnalare, infine, la squalifica, pochi giorni prima dell'inizio della manifestazione, del brano Favola triste presentato tra le Nuove proposte da Silvia Conti, in quanto non inedito. La cantante partecipò comunque all'edizione successiva.[8]

  1. ^ di Daniele Rubboli, Canzoni Italiane, Fabbri, 1994, Volume 4, pagina 106
  2. ^ https://www.tvblog.it/post/101991/intervista-incrociata-botta-e-risposta-fra-loretta-goggi-e-pupo
  3. ^ https://www.45mania.it/unamoregrande.html
  4. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/28/pupo-accusa-poi-ci-ripensa.html
  5. ^ https://www.teleradio-news.it/2020/08/05/un-amore-grande-straordinario-successo-ma-anche-straordinario-imbroglio-confessato-da-pupo//
  6. ^ Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo, Ed. DeAgostini, 2020.
  7. ^ La SuperStoria Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive. - puntata del 2 feb 2013 (vedere istante 35:53) - rai.it. Consultato il 25 ott 2013.
  8. ^ Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore

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