Festival di Sanremo 1985

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1985
I Ricchi e Poveri vincitori del Festival
EdizioneXXXV
Periodo7 - 9 febbraio
SedeTeatro Ariston di Sanremo
Direttore artisticoGianni Ravera
PresentatorePippo Baudo con Patty Brard
Emittente TVRai Uno
Eurovisione
Emittente radioRai Radio 1
RaiStereoUno
Partecipanti38
VincitoreRicchi e Poveri
SecondoLuis Miguel
TerzoGigliola Cinquetti
Premio della criticaMatia Bazar
Cronologia
Festival di Sanremo 1984Festival di Sanremo 1986

Il trentacinquesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 7 al 9 febbraio 1985 con la conduzione, per la seconda volta consecutiva, di Pippo Baudo, affiancato da Patty Brard.

L'edizione fu vinta dai Ricchi e Poveri (dati ampiamente come i favoriti alla vigilia) con il brano Se m'innamoro per la sezione Campioni e da Cinzia Corrado con il brano Niente di più per la sezione Nuove proposte.

Claudio Baglioni intervenne per ritirare il premio, decretato dal voto popolare della trasmissione televisiva Fantastico 5 (anch'essa condotta da Pippo Baudo), per la sua Questo piccolo grande amore, la quale risultò vincitrice del concorso "Canzone d'amore del secolo".

Il secondo posto se lo aggiudicò il nuovo astro nascente della musica latino-americana, ovvero il messicano (ma di madre italiana) Luis Miguel, prodotto da Toto Cutugno, con Noi, ragazzi di oggi, mentre al terzo posto si piazzò Gigliola Cinquetti con Chiamalo amore, tornata sulla scena festivaliera dopo 12 anni di assenza. Eros Ramazzotti, posizionatosi al sesto posto della kermesse con Una storia importante, debuttò tra i Campioni dopo aver trionfato nelle Nuove proposte dell'edizione precedente. Tra gli altri partecipanti di quest'ultima sezione vi furono Mango con Il viaggio, che non riuscì a passare il turno per la finale pur ricevendo il Premio della critica, e Antonella Ruggiero, cantante napoletana e omonima dell'allora voce solista dei Matia Bazar (che tra l'altro erano anch'essi presenti alla gara con il brano Souvenir, vincitore del Premio della critica), tanto che in seguito per distinguersi da quest'ultima adottò lo pseudonimo Dionira (dagli anni '90). Dunque questa edizione del Festival vide in gara due cantanti omonime.

Durante la presenza a Sanremo dei Duran Duran, ospiti della serata finale, accaddero scene di isteria collettiva e svenimenti che non si vedevano, in Italia, dai tempi dei Beatles.[1]

Particolarmente imponente e futuristica risultò la scenografia, ricca di luci e di elementi digitali all'avanguardia per l'epoca, volta a celebrare il mondo nascente dell'informatica e dei computer (infatti il sopra palco è una tastiera QWERTY e la grande scalinata discende da un "monitor" stilizzato in luci al neon).

  1. ^ [1] Duran Duran è proprio una mania, Repubblica, 10 febbraio 1985

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