Festival di Sanremo 1989

Voce principale: Festival di Sanremo.
Festival di Sanremo 1989
Anna Oxa e Fausto Leali premiati come vincitori dell'edizione con Ti lascerò
EdizioneXXXIX
Periodo21 - 25 febbraio
SedeTeatro Ariston di Sanremo
Direttore artisticoAdriano Aragozzini
PresentatoreRosita Celentano, Paola Dominguín, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi
con Kay Sandvick e Clare Ann Matz (in collegamento dal PalaBarilla)
Emittente TVRai Uno
Eurovisione
Emittente radioRai Radio 1
RaiStereoUno
Partecipanti48
VincitoreAnna Oxa e Fausto Leali
SecondoToto Cutugno
TerzoAl Bano e Romina Power
Premio della criticaMia Martini
Cronologia
Festival di Sanremo 1988Festival di Sanremo 1990

Il trentanovesimo Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston di Sanremo dal 21 al 25 febbraio 1989 con la conduzione di Rosita Celentano, Paola Dominguín, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi (soprannominati dai media i figli d'arte per la fama dei loro genitori), con Kay Sandvick e Clare Ann Matz in collegamento dal PalaBarilla.

I progetti degli organizzatori, in origine, prevedevano che la conduzione fosse affidata a Renato Pozzetto mentre i figli d'arte avrebbero dovuto fungere da suoi valletti, ma l'attore si ritirò poco prima dell'inizio della kermesse canora;[1] dopo gli ulteriori rifiuti di Pippo Baudo, Enrico Montesano, Renzo Arbore e Loretta Goggi[2] (che declinarono la proposta considerato il poco tempo a disposizione per prepararsi adeguatamente alla kermesse), l'organizzazione decise allora di ricorrere direttamente ai quattro giovani, i quali si videro improvvisamente promossi al ruolo di conduttori principali. La conduzione dei quattro, all'epoca quasi del tutto privi di esperienze pregresse nella presentazione televisiva, si rivelò particolarmente sfortunata: essi, infatti, si resero involontariamente protagonisti di gaffe e lapsus linguistici a quasi ogni annuncio, attirandosi unanimi critiche negative e addirittura la fama di peggiori conduttori nella storia del Festival.[3] Avrebbe dovuto far parte del cast di presentatori anche un quinto figlio d'arte, Christian De Sica, che però rifiutò.

L'edizione vide il passaggio di consegne dell'organizzazione dell'evento dalla Publispei alla O.A.I. di Adriano Aragozzini, che presentò un progetto innovativo per il rilancio della kermesse, includente un lungo tour mondiale di promozione denominato Sanremo in the World. Fu anche l'ultima edizione in cui i voti per la classifica finale vennero abbinati al concorso Totip.[3]

A movimentare le serate contribuirono gli interventi comici ad opera di Beppe Grillo (già co-conduttore dell'edizione del 1978) e del Trio (questi ultimi avevano già ricoperto tale ruolo nelle edizioni del 1986 e 1987): il primo ricevette qualche querela, i secondi (per via di uno sketch a tema religioso giudicato blasfemo) suscitarono vive proteste da parte del mondo cattolico, tra cui Radio Vaticana, L'Osservatore Romano nonché alcuni parlamentari della DC.[1] Altri interventi esterni videro protagonisti Valerio Merola, Feliciana Iaccio, Monica Leofreddi, Gigi Marzullo e una giovanissima e pressoché sconosciuta Maria Grazia Cucinotta.

Il Festival fu preceduto da una manifestazione, svoltasi al Teatro del Casinò tra il 15 e il 17 febbraio, interamente dedicata agli Emergenti (una sezione intermedia tra Campioni e Nuovi, creata appositamente per quest'edizione e destinata a non avere seguito negli anni successivi) e riservata ad artisti con almeno uno o due album pubblicati ma non considerati pienamente affermati: s'intitolava Aspettando Sanremo, fu trasmessa in diretta su Rai Uno e condotta da Claudio Lippi. Tra i 32 candidati, 8 furono ammessi a concorrere al Festival, dove dopo la prima esecuzione sarebbero stati ridotti a 4 per poi decretare il brano vincitore.

L'edizione fu vinta da Anna Oxa e Fausto Leali con il brano Ti lascerò per la sezione Campioni, da Paola Turci con il brano Bambini per la sezione Emergenti e da Mietta con il brano Canzoni per la sezione Nuovi.

Molto successo riscosse anche Almeno tu nell'universo di Mia Martini, la quale grazie a questo brano tornò a esibirsi davanti al grande pubblico dopo un lungo periodo d'ostracismo da parte dell'ambiente musicale italiano, a causa delle dicerie che ritenevano che la cantante portasse sfortuna. Il brano ebbe un grande successo di vendite e vinse anche il Premio della critica.

L'edizione vide anche la presenza per la prima volta di un deputato (Gino Paoli, eletto nel 1987 nelle liste del PCI).[4]

Con il 75,43% di share, la finale di quest'edizione è la terza più vista di sempre, preceduta da quelle del 1987 (77,50%) e del 1990 (76,26%).

  1. ^ a b Marcello Giannotti, L'enciclopedia di Sanremo: 55 anni di storia del festival dalla A alla Z, Gremese Editore, 2005, ISBN 978-88-8440-379-7. URL consultato il 14 febbraio 2020.
  2. ^ Sanremo 1989: l'apoteosi di una catastrofe annunciata Archiviato il 13 febbraio 2018 in Internet Archive., orrorea33giri.com. Nella puntata speciale del game show L'eredità speciale Sanremo avvenuta il 16 marzo 2024 Loretta Goggi ospite della puntata durante il gioco "la scossa" ha dichiarato di aver rifiutato la condizione della 39ª edizione per il motivo che non voleva essere una seconda scelta sarà che aveva saputo che volevano prima Renzo Arbore
  3. ^ a b Sanremo 1989: l'apoteosi di una catastrofe annunciata Archiviato il 13 febbraio 2018 in Internet Archive., orrorea33giri.com.
  4. ^ Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo, Ed. DeAgostini, 2020.

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