Festival di Sanremo 1990

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Festival di Sanremo 1990
I Pooh vincitori dell'edizione del 1990 con Uomini soli
EdizioneXL
Periodo28 febbraio - 3 marzo
SedePalafiori di Sanremo
Direttore artisticoAdriano Aragozzini
PresentatoreGabriella Carlucci e Johnny Dorelli
Emittente TVRai Uno
Eurovisione
Emittente radioRai Radio 1
RaiStereoUno
Partecipanti36
VincitorePooh
SecondoToto Cutugno
TerzoMietta e Amedeo Minghi
Premio della criticaMia Martini
Cronologia
Festival di Sanremo 1989Festival di Sanremo 1991

Il quarantesimo Festival di Sanremo si svolse al Palafiori di Sanremo dal 28 febbraio al 3 marzo 1990 con la conduzione di Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci, quest'ultima alla sua seconda conduzione dopo l'edizione del 1988.

L'edizione segnò una vera svolta per il Festival: fece ritorno l'orchestra (assente da dieci anni) e si tentò la formula dei cantanti stranieri abbinati a quelli italiani, che ebbe successo negli anni sessanta. Tali artisti si esibivano, tuttavia, fuori gara e pochi di essi pubblicarono la propria versione in un loro album, tantomeno come singolo.

Per stemperare l'ansia di tale novità, la Rai, nel mese precedente alla messa in onda della kermesse, trasmise Il caso Sanremo, una sorta di farsesco "processo" al Festival, condotto da Renzo Arbore in qualità di presidente della corte, Lino Banfi nelle vesti di avvocato difensore e Michele Mirabella in quelle della pubblica accusa.[1]

A causa delle modifiche non più procrastinabili che dovevano essere effettuate per il restauro e l'ampliamento del Teatro Ariston — e anche per accelerare i lavori che avrebbero consentito l'apertura del nuovo mercato dei fiori sito a Bussana, una frazione di Sanremo (all'inizio della Valle Armea) —, l'amministrazione comunale decise di spostare la manifestazione nella megastruttura per l'occasione chiamata Palafiori. Tale capannone, trasformato in teatro, riusciva ad ospitare fino a cinquemila persone compresa l'orchestra.

In quell'occasione l'Ariston, a capienza ridotta per le motivazioni citate sopra, ospitò comunque due altre manifestazioni legate alla principale kermesse canora: una dedicata ad ospiti internazionali dal titolo Sanremo International, l'altra dal titolo Sanremo Libertà per l'esibizione di artisti provenienti dall'Est Europa.[2]

In questo festival esordirono Rosalinda Celentano, terzogenita di Adriano e Claudia Mori, e Silvia Mezzanotte, divenuta dieci anni dopo la voce dei Matia Bazar.

L'edizione fu vinta dai Pooh con il brano Uomini soli per la sezione Campioni e da Marco Masini con il brano Disperato per la sezione Novità, sebbene l'artista toscano fu costretto a modificare alcune parole della canzone (diverse infatti nella versione incisa)[3]; grande successo di vendite fu riscontrato anche dalla canzone terza classificata tra i Big, Vattene amore, cantata in coppia da Amedeo Minghi e Mietta e divenuta in breve tempo un vero e proprio tormentone.

Mia Martini si aggiudicò per il secondo anno consecutivo il Premio della critica, con la canzone La nevicata del '56 scritta per lei da Carla Vistarini, Luigi Lopez, Fabio Massimo Cantini e Franco Califano.

L'interpretazione di Ray Charles, abbinato a Toto Cutugno, fu accolta da cinque minuti di applausi. Cutugno rivelò anni dopo di aver rischiato la squalifica insieme al cantante statunitense, il quale diede infatti un'interpretazione del brano basata sul provino originale de Gli amori che Cutugno gli aveva spedito e che aveva successivamente modificato in quattro battute. In effetti, Good Love Gone Bad – questo il titolo della versione in lingua inglese che Charles peraltro non incise mai in studio – sembra discostarsi non poco dalla versione italiana.[4]

Con il 76,26% di share è la seconda finale più vista di sempre (seconda solo a quella del 1987 che registrò il 77,50%), seguita dalle edizioni del 1989 (75,43%) e 1995 (75,26%).

  1. ^ Da stasera su RaiUno tre speciali “Aspettando Sanremo” | Televisionando, su televisionando.it. URL consultato il 25 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2013).
  2. ^ Festival di Sanremo -Gli anni 1990, su festival.vivasanremo.com. URL consultato il 23 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2012).
  3. ^ Eddy Anselmi, Il Festival di Sanremo : 70 anni di storie, canzoni, cantanti e serate, De Agostini, 2020, ISBN 978-88-511-7661-7, OCLC 1206446729. URL consultato il 9 marzo 2021.
  4. ^ Marcello Giannotti, L'Enciclopedia di Sanremo 1951-2006, Tutto il festival dalla A alla Z, 2007, Gremese Editore

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