I flussi migratori in Sardegna ebbero inizio sin dal Paleolitico; gli abitanti di quell'epoca vivevano esclusivamente di caccia e raccolta, questa condizione mutò col Neolitico[1]. La cosiddetta rivoluzione neolitica, che si attuò nel Vicino Oriente e nell'Asia minore, provocò grandi cambiamenti anche nel tessuto primitivo dell'isola, che grazie alla presenza dell'ossidiana (allora materiale essenziale all'attrezzatura materiale) entrò nei traffici commerciali del Mediterraneo occidentale[2]. Dalla fase finale del Neolitico la Sardegna è parte integrante della dinamica delle varie genti nel bacino del Mediterraneo[3].