Forze terrestri | |
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(RU) Сухопутные войска | |
Grande emblema della Suchoputnye vojska | |
Descrizione generale | |
Attiva | dicembre 1991 - oggi |
Nazione | Russia |
Servizio | Forza armata |
Tipo | Esercito |
Dimensione | 550 000 uomini (2022) |
Stato Maggiore | Argine Frunzenskaya 20-22, Mosca, Russia |
Patrono | Sant'Aleksandr Nevskij |
Colori | rosso, nero, grigio, verde |
Marcia | Avanti, soldati! (Вперёд, пехома !) |
Battaglie/guerre | Guerra di Transnistria Guerra civile in Tagikistan Guerra d'Abcasia Crisi costituzionale russa del 1993 Prima guerra cecena Guerra del Daghestan Guerra in Georgia Seconda guerra cecena Seconda guerra in Ossezia del Sud Guerra civile siriana Guerra civile irachena Invasione russa dell'Ucraina del 2022 |
Anniversari | 1º ottobre |
Parte di | |
Comandanti | |
generale d'armata | Oleg Salyukov[1] (dal 2018) |
Simboli | |
Emblema ridotto | |
Emblema intermedio | |
Bandiera | |
Stemma per mimetica | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Le Forze terrestri russe o SV (in russo Сухопутные войска?, Suchoputnye vojska[2]) costituiscono l'esercito della Federazione Russa e assieme a Forze Aerospaziali, Forze missilistiche strategiche, Truppe aviotrasportate e Marina militare compongono le Forze armate russe. Istituite a partire dal 1991, sono le eredi naturali dell'Armata Rossa sovietica e sono solite includere nel proprio lignaggio anche l'Esercito imperiale russo.
Con compiti legati alla difesa dell'integrità del territorio della Federazione e la protezione degli interessi del Paese, a partire dagli anni duemila sono oggetto di un vasto ed impegnativo piano di riforma e riorganizzazione[3] nonché di rinnovamento degli equipaggiamenti, venendo incluse in un sistema di programmi decennali di approvvigionamento degli armamenti. Il programma in corso, previsto per il decennio 2018-2027, prevede una spesa pari a 282 miliardi di dollari.[4]
Caratterizzate da un inventario costituito da numerosi veicoli sovietici, nel 2020 la quota di mezzi e sistemi d'arma aggiornati ha raggiunto il 70% del totale.[5]
Le riforme, portate avanti con successo a partire dagli anni duemiladieci, hanno permesso alle condizioni generali di servizio dei soldati russi di migliorare in modo sostanziale e migliorare coordinamento e gestione della forza armata. Ulteriori sforzi sono stati profusi per l'adeguamento della rete di stoccaggio e rifornimento, strutture abitative, cliniche ed uffici. A partire dal 2009 la ferma obbligatoria è diminuita da 24 a 12 mesi.
Al 2021, le forze terrestri sono caratterizzate dalla presenza sia di coscritti che personale a contratto.