Fratturazione idraulica

La fratturazione idraulica o fracking (dall'inglese hydrofracking) in geotecnica è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso nel sottosuolo[1]. La fratturazione (detta in inglese frack job o frac job)[2][3], viene eseguita dopo una perforazione dentro una formazione di roccia contenente idrocarburi, per aumentarne la permeabilità al fine di migliorare la produzione del petrolio o del gas da argille contenuti nel giacimento e incrementarne il tasso di recupero.

Le fratture idrauliche nelle rocce possono essere sia naturali che create dall'uomo; esse vengono create e allargate dalla pressione del fluido contenuto nella frattura. Le fratture idrauliche naturali più comuni sono i dicchi e i filoni-strato, oltre alle fessurazioni causate dal ghiaccio nelle aree con climi freddi. Quelle create dall'uomo vengono indotte in profondità in ben precisi livelli di roccia all'interno dei giacimenti di petrolio e gas, estese pompando fluido sotto pressione e poi mantenute aperte introducendo sabbia, ghiaia, microsfere di ceramica come riempitivo permeabile; in questo modo le fratture create non possono richiudersi quando la pressione dell'acqua viene meno.

Uno schema di fratturazione idraulica allo scopo di estrarre gas da argille, con note su eventuali rischi ambientali.
  1. ^ Philippe A. Charlez: Rock Mechanics: Petroleum applications, Editions Technip, 1997
  2. ^ "frac job" Archiviato il 21 maggio 2011 in Internet Archive., Schlumberger Oilfield Glossary
  3. ^ "frac job" Pennsylvania Marcellus Shale GIS Database

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