Fronte orientale (1914-1918)

Fronte orientale
parte della prima guerra mondiale
Dall'alto a sinistra in senso orario: artiglieri austro-ungarici si apprestano a montare un obice Škoda da 305 mm sul fronte dei Carpazi, 1915 circa; truppe tedesche occupano Kiev dopo la pace di Brest Litovsk, marzo 1918; la nave da battaglia russa Slava colpita dai tedeschi nell'ottobre 1917; fanteria russa durante manovre addestrative, 1914 circa; fanteria romena durante un'esercitazione.
Data17 agosto 1914 - 3 marzo 1918
LuogoEuropa centrale e orientale
EsitoVittoria degli Imperi centrali
Schieramenti
Comandanti
Perdite
Bandiera della Germania 317 100-800 000 morti e dispersi (solo fronte orientale)[1]
Bandiera dell'Austria-Ungheria Su tutti i fronti (inclusi i fronti italiano e balcanico): 1 100 000 morti,1 980 000 feriti, 1 800 000 prigionieri di guerra[2] Il fronte orientale del 1914-1917 per l'Austria-Ungheria provocò circa il 50% delle perdite totali

Bandiera dell'Impero ottomano morti e dispersi sconosciuti, 10 000 prigionieri[3]

Bandiera della Bulgaria sconosciuti
Bandiera della Russia 682 213-2 254 400 morti (su tutti i fronti), 3 749 000 feriti, 3 439 000 prigionieri[4]
Bandiera della Romania 340 000 morti, feriti e dispersi[5][6]
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Il fronte orientale, aperto nell'agosto 1914 dai russi con l'invasione della Prussia orientale, fu uno dei principali teatri di guerra della prima guerra mondiale. Su questo fronte si scontrarono Germania, Austria-Ungheria e truppe dell'Impero ottomano di supporto da una parte, a cui si affiancò la Bulgaria nel 1915, e l'Impero russo dall'altra, a cui si unì la Romania nel 1916.

Contrariamente a quanto accadde sul fronte occidentale, a oriente la guerra di manovra non finì mai completamente; la guerra di posizione si alternava alle manovre a livello operativo. Questo fu dovuto anche alla conformazione geografica del territorio di combattimento: le foreste della Lituania e le vaste pianure e acquitrini della Polonia, Ucraina e Russia, si rivelarono troppo ampie per poter essere saturate di uomini e armi[7]. Nell'inverno 1916-17 le divisioni tedesche tenevano settori larghi 20-30 chilometri, mentre nelle Fiandre, la stessa porzione di territorio poteva essere riempita con ben otto divisioni. Ambedue i comandanti degli schieramenti si resero conto di non avere le risorse necessarie a difendere i loro settori nello stesso modo dei loro omologhi ad occidente, per cui la tattica dell'ordine aperto e lo sfruttamento degli ampi territori permisero ad entrambe le parti operazioni manovrate molto distanti dalle limitate avanzate ad occidente[8].

Nonostante la superiorità nelle tattiche e negli armamenti delle potenze centrali, la Russia, avvantaggiata dal suo enorme potenziale umano, non fu mai completamente sconfitta sul campo. La sconfitta della Russia avvenne solamente a seguito delle rivolte interne scaturite dal malcontento generalizzato della popolazione, dando il via a una rivoluzione che destituì lo zar Nicola II e mise al potere un governo provvisorio, sostituito a seguito della rivoluzione d'ottobre da una repubblica socialista sovietica, che il 3 marzo 1918 firmò il trattato di Brest-Litovsk con le potenze centrali e di fatto fece uscire la Russia dal conflitto.

  1. ^ «Sanitatsbericht fiber das Deutsche Heer... im Weltkriege 1914—1918», Bd. Ill, Berlin, 1934, S. 151
  2. ^ Кривошеев Г.Ф. Россия и СССР в войнах 20 века, 2001, стр. 106
  3. ^ Yucel Yanikdag, Healing the Nation: Prisoners of War, Medicine and Nationalism in Turkey, 1914-1939, Edinburgh, Edinburgh University Press, 2013, p. 18, ISBN 978-0-7486-6578-5.
  4. ^ Кривошеев Г.Ф., 2001, стр. 106
  5. ^ Cox, Michael; Ellis, John (2001). The World War I Databook: The Essential Facts and Figures for all the Combatants. London: Aurum Press.
  6. ^ Military Casualties-World War-Estimated," Statistics Branch, GS, War Department, 25 February 1924; cited in World War I: People, Politics, and Power, published by Britannica Educational Publishing (2010) Page 219
  7. ^ Gundmundsson, p. 214.
  8. ^ Gundmundsson, p. 215.

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