Galeazzo Maria Sforza

Galeazzo Maria Sforza
Ritratto di Galeazzo Maria Sforza di Piero del Pollaiolo, 1471. Oggi questo dipinto è conservato nella Galleria degli Uffizi, Firenze
Duca di Milano
Stemma
Stemma
In carica8 marzo 1466 –
26 dicembre 1476
PredecessoreFrancesco
SuccessoreGian Galeazzo Maria
Conte di Pavia
In carica22 marzo 1450 –
25 luglio 1469
PredecessoreFrancesco
SuccessoreGian Galeazzo Maria
Signore di Genova
In carica8 marzo 1466 –
26 dicembre 1476
NascitaFermo, 14 o 24 gennaio 1444
MorteMilano, 26 dicembre 1476
Casa realeSforza
PadreFrancesco Sforza
MadreBianca Maria Visconti
ConsorteBona di Savoia
Figlilegittimi:
Gian Galeazzo Maria
Ermes Maria
Bianca Maria
Anna Maria
illegittimi:
Carlo
Caterina
Alessandro
Chiara
Galeazzo
Ottaviano Maria
ReligioneCattolicesimo

Galeazzo Maria Sforza (Fermo, 14 o 24 gennaio 1444Milano, 26 dicembre 1476) fu duca di Milano dal 1466 al 1476, anno in cui fu assassinato nei pressi della chiesa di Santo Stefano per mano di alcuni nobili.

Figlio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti, fu educato secondo i valori dell'Umanesimo, incardinati sulla conoscenza degli antichi latini e greci sia linguisticamente, sia nella prospettiva più culturale. Crudele e vendicativo, era «un homo che faceva grandi pazzie et cose dishoneste da non scrivere»[1].

Di temperamento instabile e sregolato, ebbe ripetuti contrasti con la madre, che esplosero al momento dell'ascesa al trono ducale dopo la morte del padre e che terminarono, secondo alcuni, in un matricidio. Di carattere altero e tendente alla superbia, Galeazzo Maria si dimostrò al contempo governante capace e saggio, proseguendo in questo campo la oculata politica di risanamento economico-sociale avviata già dal padre.

Coadiuvato dal segretario Cicco Simonetta, inaugurò una nuova politica monetaria e favorì le coltivazioni e le irrigazioni. Amante dell'arte e della cultura, si fece promotore dell'abbellimento del Castello di Porta Giovia (Castello Sforzesco) chiamandovi artisti per decorarlo.

Benché avesse dimostrato attenzione nei confronti dei Medici e avesse protetto gli alleati contro le mire piemontesi, il duca dimostrò la repentinità con cui cambiava le alleanze annullando da un lato il matrimonio del fratello Sforza Maria Sforza con Eleonora d'Aragona, figlia del re di Napoli e membro effettivo della lega; dall'altro, combinando un matrimonio con l'odiata dinastia dei Savoia per pressioni politiche da parte del Re di Francia. Fu proprio quest'ultimo a favorire una congiura che lo uccise il 26 dicembre 1476, a 32 anni d'età, mentre presenziava alla messa di Santo Stefano nell'omonima basilica. Tuttavia, ciò non fu sufficiente per frenare il potere degli Sforza sulla città meneghina; gli succedette il figlio di 7 anni, Gian Galeazzo Maria Sforza.

  1. ^ Galeazzo Maria Sforza, di Cesare Violini, 1943, p. 141.

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