Gemma Galgani

Santa Gemma Galgani
Gemma Galgani in una fotografia del 1901
 

Vergine e mistica

 
NascitaCapannori, 12 marzo 1878
MorteLucca, 11 aprile 1903 (25 anni)
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazione14 maggio 1933 da papa Pio XI
Canonizzazione2 maggio 1940 da papa Pio XII
Santuario principaleMonastero-santuario di Santa Gemma, Lucca
Ricorrenza11 aprile (per la Chiesa universale), 16 maggio (per la Congregazione passionista e per l'arcidiocesi di Lucca)
AttributiAbito e segni Passionisti, giglio.

«Se tutti gli uomini si studiassero di amare e conoscere il vero Iddio, questo mondo si cangerebbe in un paradiso.»

Gemma Galgani (Capannori, 12 marzo 1878Lucca, 11 aprile 1903) è stata una mistica e veggente italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti, al quale peraltro mai appartenne, ma alla cui spiritualità fu sempre conforme.

Morta a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da papa Pio XI e canonizzata da papa Pio XII nel 1940. La sua memoria liturgica è, universalmente, l'11 aprile, giorno della sua morte, sebbene venga ricordata dall'ordine passionista e dall'arcidiocesi di Lucca il 16 maggio.

Nata Gemma Umberta Maria Galgani nel 1878 a Camigliano frazione del comune di Capannori[2], rimase orfana della madre a sette anni[3]. Cresciuta con il padre e i fratelli a Lucca, studiò presso le Suore Oblate dello Spirito Santo fino al giorno in cui, a causa di un fallimento, la sua famiglia perse ogni avere e si trasferì in una povera abitazione in via del Biscione (poi diventata via Santa Gemma Galgani). Lì Gemma Galgani affermò di aver ricevuto le stigmate[4].

Rifiutata dai monasteri della città, venne adottata dalla ricca famiglia Giannini che le offrì vitto e alloggio nella propria casa, per circa quattro anni, in via del Seminario a Lucca. Lì Gemma visse gli ultimi anni della sua giovane vita, assistita spiritualmente da monsignor Volpi, suo confessore, e dal passionista Germano Ruoppolo, che in seguito scrisse la sua prima biografia.

Affetta da tubercolosi, per prevenzione venne allontanata dall'abitazione dei Giannini e condotta in una casa vicina, in via della Rosa, dove morì a 25 anni. Dopo la sua morte cominciò l'edificazione di un monastero di passioniste a Lucca, come ella aveva ardentemente desiderato[5] e dove riposano le sue spoglie.

Molta importanza ebbe negli ultimi anni della sua esistenza la vicinanza del passionista Germano Ruoppolo, al secolo Vincenzo, il quale non solo tessé un rapporto intimo e intenso con Gemma, che sovente lo appellava "babbo, babbo mio", ma ne fu poi unico, energico e persuadente postulatore per la beatificazione, di contro alle riluttanze del Volpi.

  1. ^ Dalle Estasi
  2. ^ Atto di nascita no.325; d.d.15-3-1878, Italia, Lucca, Lucca, Stato Civile (Tribunale), 1866-1929
  3. ^ Autobiografia, da Francois Marie Lethel, L'amore di Gesù Crocifisso, pag.217
  4. ^ Autobiografia, da Francois Marie Lethel, L'amore di Gesù Crocifisso, pag.227-228
  5. ^ Tito Paolo Zecca, Santa Gemma Galgani, edizioni San Paolo, pag.33

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