I caccia a reazione sono spesso categorizzati storicamente in "generazioni", un termine che è apparso per la prima volta negli anni '90, secondo il Air Power Development Centre Bulletin della Royal Australian Air Force: «per dare un senso ai miglioramenti delle prestazioni degli aeromobili a reazione da combattimento realizzati attraverso importanti progressi nella progettazione degli aerei, dell'avionica e dei sistemi d'arma»[1] e propone che «un passaggio generazionale negli aerei da caccia a reazione si verifica quando un'innovazione tecnologica non può essere incorporata in un aeromobile esistente attraverso aggiornamenti e retrofit»[1].
Lockheed Martin ha applicato il termine "quinta generazione" per i suoi aerei F-22 e F-35, per significare che la concorrenza non è in grado di offrire livelli simili di prestazioni; una classificazione contestata da Eurofighter[2] e da Boeing IDS nel contesto offerta per sostituire i caccia delle Canadian Armed Forces[3]. Bill Sweetman su Aviation Week ha osservato che la Lockheed Martin «ha definito l'F-35 un caccia di "quinta generazione" nel 2005, un termine che ha preso in prestito dalla Russia nel 2004 per descrivere l'F-22» e propone che nell'era del dopo guerra fredda, l'approccio a basso costo del Saab Gripen dovrebbe qualificarlo come un caccia di sesta generazione[4]. Questa terminologia di marketing è arrivata fino alle dichiarazioni dei politici australiani[5].