Georges Robert

Georges Achille Marie Joseph Robert
NascitaCourseulles-sur-Mer, 31 gennaio 1875
MorteParigi, 2 marzo 1965
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
Forza armataMarine nationale
GradoAmmiraglio
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna dei Dardanelli
Comandante disottomarino Phoque
cacciatorpediniere Mameluck
cacciatorpediniere Commandant Rivière
cacciatorpediniere Casque
nave da battaglia Jean Bart
Flottiglia cacciatorpediniere della 1ª Squadra navale
1ª Squadra navale da battaglia
Decorazionivedi qui
Studi militariÉcole navale
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da Georges Achille Marie Joseph Robert[1]
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Georges Achille Marie Joseph Robert (Courseulles-sur-Mer, 31 gennaio 1875Parigi, 2 marzo 1965) è stato un ammiraglio francese, veterano della prima guerra mondiale dove si distinse al comando del cacciatorpediniere Mameluck, tanto che nel marzo 1916 fu citato all'ordine del giorno della flotta operante nell'Adriatico per il salvataggio di una nave da trasporto che era stata silurata, e per la partecipazione all'evacuazione dell'esercito serbo in Italia. Poco tempo dopo riceve le congratulazioni del Ministro della marina per aver catturato una nave tedesca a Syra (Grecia), arrestando anche alcune persone sospettate di spionaggio. Tra le due guerre mondiali comando della nave da battaglia Jean Bart, divenne membro del Conseil supérieur de la Marine nel gennaio 1931, e nell'aprile successivo assunse il comando della 1ª Squadra navale da battaglia a Tolone, alzando la sua insegna sulla nave da battaglia Provence. Il 9 novembre 1932 fu nominato Ispettore generale della forze navali del Mediterraneo, lasciando il servizio attivo con il grado di viceammiraglio di squadra il 31 gennaio 1937, decorato con la Gran Croce di Cavaliere della Legion d'onore. All'atto dello scoppio della seconda guerra mondiale venne richiamato in servizio attivo con il grado di ammiraglio, e nominato Comandante del teatro di operazioni dell'Atlantico Ovest, con Quartier generale a Fort-de-France, nell'isola della Martinica. Nel giugno 1940, dopo la firma dell'armistizio di Compiègne, rimase fedele al governo di Vichy, e dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti, avvenuta nel dicembre 1941, negoziò sulla fiducia con il rappresentante del governo statunitense, il vicecapo delle operazioni navali ammiraglio Frederik J. Horne, un accordo in cui, in cambio del riconoscimento della sovranità del governo di Vichy sui possedimenti americani, egli si impegnava a far sì che la squadra navale francese presente nelle Antille non prendesse parte ad alcuna operazione bellica. L'accordo decadde parzialmente nel maggio 1942, e definitivamente dopo l'inizio dell'operazione Torch, quando nonostante le pressioni statunitensi si rifiutò di aderire alle forze francesi libere del generale Charles de Gaulle, rimanendo fedele al Maresciallo di Francia Philippe Pétain. Lasciato l'incarico in seguito a un'insurrezione popolare appoggiata dai militari di stanza nella Martinica, il 14 luglio 1943 cedette il potere a un rappresentante del Comitato francese di Liberazione nazionale, e rientrò successivamente in Francia. Nel settembre 1944 fu arrestato, per essere poi processato davanti all'Alta Corte di Giustizia 14 marzo 1947 con l'accusa di collaborazionismo con il nemico, venendo condannato a 10 anni di lavori forzati, ridotti poi a tre anni, e quindi a sei mesi. Amnistiato, fu reintegrato nel grado e nelle decorazioni ricevute il 14 aprile 1954.


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