Georgische Legion

Georgische Legion
Mostrina dell'unità
Descrizione generale
Attiva1941 - 1945
NazioneBandiera della Germania Germania
Servizio Waffen-SS
Dimensionecirca 30.000 uomini
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Parte di
Simboli
Bandiera
Fonti nel corpo del testo
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La legione georgiana (in tedesco: Georgische Legion, in georgiano: ქართული ლეგიონი, k'artuli legioni) è stata un'unità della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale, composta da soldati di etnia georgiana. Al suo interno erano presenti emigrati e prigionieri di guerra, il cui scopo era quello di far sì che la Georgia diventasse indipendente dall'Unione Sovietica.[1] Alcuni componenti della legione finirono sotto il controllo delle Waffen-SS.

Rispetto agli appartenenti ad altre etnie presenti in Unione Sovietica, i georgiani inizialmente ebbero un trattamento di favore da parte dei tedeschi. Questo perché i georgiani erano classificati come ariani, ed anche perché diversi accademici georgiani, come Alexander Nikuradse e Michael Achmeteli, erano consulenti dei leader nazisti come Alfred Rosenberg.[2][3]

La percezione dei georgiani, comunque, iniziò a peggiorare alla luce di una serie di defezioni e della crescente paranoia di Hitler. Questi non aveva fiducia nei georgiani perché: "I georgiani non sono turchi, piuttosto una tipica tribù caucasica, probabilmente con del sangue nordico al loro interno...Gli unici che considero essere affidabili sono i puri musulmani, il che significa le reali nazioni turche." Hitler presuppose che, essendo Stalin di etnia georgiana, ed essendo la RSS Georgiana autonoma, i georgiani sarebbero stati più vicini all'Unione Sovietica che alla Germania nazista.[4]

Venendo messi davanti alla difficilissima scelta tra Hitler ed il brutale regime di Stalin, i membri della legione spesso subirono un destino terribile. È noto infatti che durante la rivolta georgiana di Texel, centinaia di georgiani furono uccisi dai nazisti. Quelli che riuscirono a sopravvivere, furono fatti forzatamente rimpatriare in Unione Sovietica e condotti nei Gulag su ordine di Stalin.

  1. ^ Jonathan Levy, The Intermarium: Wilson, Madison, & East Central European Federalism, Universal-Publishers, 2007, p. 423.
  2. ^ Alex Alexiev, Soviet nationalities in German wartime strategy, 1941-1945, Rand Corporation, p. 2.
  3. ^ Alexander Dallin, German Rule in Russia, 1941-1945: A Study of Occupation Policies, Westview Press, 1981, p. 89, 228, ISBN 0-86531-102-1.
  4. ^ Helmut Heiber, Gerhard L. Weinberg, David M. Glantz, Hitler and His Generals: Military Conferences 1942-1945, Enigma Books, 2013, p. 20.

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