Germano Nicolini

Germano Nicolini nel 2010 con la medaglia d'argento al valore militare

Germano Nicolini, conosciuto con il soprannome di comandante Diavolo[1] o semplicemente Diavolo[2], o anche Diével in dialetto reggiano[3][4] (Fabbrico, 26 novembre 1919Correggio, 24 ottobre 2020[5]), è stato un partigiano italiano.

Figura storica del movimento comunista in Emilia e partigiano decorato con medaglia d'argento, fu tra i protagonisti della Resistenza italiana[6] e divenne sindaco di Correggio dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1947 venne accusato ingiustamente dell'omicidio di don Umberto Pessina e fu condannato a 22 anni di carcere (di cui ne scontò 10 grazie a un indulto). Fu scagionato in modo definitivo solamente nel 1994.[7]

  1. ^ Lorenzo Salzano, Csi – Linea gotica, su ondarock.it, 12 aprile 2009. URL consultato il 25 ottobre 2016.
  2. ^ Tommaso Besozzi, Due inutili colpi di pistola, in L'Europeo, n. 7, 1949. Citato in AA. VV., Impuniti: Quando la giustizia è complice, L'Europeo, 2011, pp. 6–10, ISBN 978-88-7632-140-5. URL consultato il 19 ottobre 2016.
  3. ^ Emanuele Boccianti e Sabrina Ramacci, Italia giallo e nera, prefazione di Massimo Lugli, Roma, Newton Compton, 2013, p. 95, ISBN 978-88-541-5324-0. URL consultato il 16 ottobre 2016.
  4. ^ Salò, 6 maggio 2012: incontro pubblico con il partigiano Germano Nicolini ("El Dievel"), su anpibrescia.it, 2 maggio 2012. URL consultato il 9 ottobre 2010.
  5. ^ Morto Germano Nicolini, il «comandante Diavolo» della Resistenza e simbolo della riconciliazione "corriere.it", "25 ottobre 2020"
  6. ^ Fabrizio Caccia, Il Sì al referendum del partigiano «Diavolo»: la Costituzione deve velocizzarsi. «Ma non sono renziano», su Corriere della Sera, 22 maggio 2016. URL consultato il 9 ottobre 2010.
  7. ^ Germano Nicolini, su ANPI, 26 settembre 2010. URL consultato il 9 ottobre 2010.

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