Ghiur

Noemi supplica Rut e Orpa di tornare a casa, di William Blake (1795)
Porzione del Pentateuco in ebraico, British Library Oriental MS. 1497, contenente Numeri 6:3-10[1], risalente al XII secolo. Le righe del Pentateuco si alternano a quelle del Targum attribuito a Onkelos (un convertito all'ebraismo)

Ghiur (in ebraico גיור?) o conversione all'ebraismo è un atto formale effettuato da un non ebreo che desideri essere riconosciuto come membro a pieno diritto della comunità ebraica. La conversione ebraica comporta normalmente una serie di atti religiosi, studi e osservanze, che includono specificamente un'espressione di appartenenza e associazione al popolo ebraico e, a volte, alla Terra di Israele.[2][3][4] Il Ghiur avviene quindi dopo un percorso interiore con studio ed osservanza dei precetti, seguiti da una guida individuata in un rabbino che ne valuta la convinzione, la sincerità, la preparazione e l'adesione. Il convertito infine adotta un nome proprio nuovo di origine ebraica ed effettua il rituale della Tevilah in un mikveh, e il Brit milah (circoncisione) nel caso si tratti di un individuo di sesso maschile. Una conversione formale viene a volte effettuata per eliminare qualsiasi dubbio sull'ebraicità di una data persona che desidera essere considerata ebrea.[4]

La procedura di conversione dipende dalla corrente religiosa che la sponsorizza, e dall'adempimento dei requisiti di conversione applicati da tale corrente religiosa, movimento religioso o confessione ebraica. Infatti, una conversione effettuata in conformità dei processi di una data corrente non garantisce il suo riconoscimento da parte di un'altra corrente o confessione.[5]

In alcuni casi, una persona può astenersi dalla conversione formale all'ebraismo e adottare soltanto certe (o tutte) credenze e pratiche dell'ebraismo. Tuttavia, senza una conversione formale molte correnti ebraiche di stretta osservanza rifiuteranno lo status ebraico del convertito.[6] Esistono alcuni gruppi che hanno adottato usanze e pratiche ebraiche. Per esempio, in Russia i Subbotnik (russo: Субботники, da Subbotnik- letteralmente, "Sabbatariani") hanno adottato la maggior parte degli aspetti ebraici senza essersi convertiti formalmente all'ebraismo.[7] Tuttavia, se un Subbotnik, o chiunque senza una conversione formale, desidera sposarsi nell'ambito di una comunità ebraica tradizionale o emigrare in Israele, deve intraprendere una conversione formale.[8]

Lo stesso argomento in dettaglio: Brit milà e Chi è ebreo?.
  1. ^ Numeri 6:3-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ (EN) Judaism 101: Jewish Attitudes Toward Non-Jews, su jewfaq.org. URL consultato il 10 marzo 2016.
  3. ^ (EN) International Federation: Who is a Jew?, su shj.org. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  4. ^ a b (EN) www.convertingtojudaism.com, su convertingtojudaism.com, www.convertingtojudaism.com. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2012).
  5. ^ (EN) BBC – Religion & Ethics – Converting to Judaism, su bbc.co.uk. URL consultato il 10 marzo 2016.
  6. ^ (EN) www.convert.org, su convert.org, www.convert.org. URL consultato il 10 marzo 2016.
  7. ^ (EN) Russian Saturday!, su molokane.org. URL consultato il 10 marzo 2016. I Subbotnik fanno parte di quei gruppi religiosi russi noti con l'appellativo generico di "giudaizzanti".
  8. ^ (EN) www.jrtelegraph.com, su jrtelegraph.com, www.jrtelegraph.com, 25 novembre 2008. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2020).

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