Il giglio (conosciuto anche col suo nome francese fleur-de-lys, anche trascritto come fleur-de-lis) è una figura araldica, una delle quattro figure più popolari con la croce, l'aquila e il leone. È classificato abitualmente tra le figure naturali. Tra i simboli mariani per eccellenza, e anche attributo[1] di san Giuseppe,[2] il giglio in Francia è divenuto, a partire dal Medioevo, l'emblema della regalità.[3] Fu usato come ornamento sul blasone e sul sigillo dei re francesicarolingi e capetingi.[4] Può essere anche simbolo della provvidenza[5][6], secondo il discorso tenuto da Gesù e conosciuto come "I gigli nel campo" oppure "Gli uccelli del Cielo", riportato nel vangelo di Matteo[7] e nel vangelo di Luca[8]. Nel discorso ci sono riferimenti al mondo naturale come appunto i gigli, le falene, nonché il corvo (in Luca[8]). Per esempio, un giglio in capo al corvo è usato nello stemma della famiglia Corvo/Corvi[9] di Sulmona per indicare la provvidenza, oltre che la regalità per i membri che lavoravano a stretto contatto col Re: il corvo nero ai tempi degli antichi romani rappresentava la provvidenza degli dei pagani avuta da Marco Valerio Corvo[10]; successivamente con l'avvento del cristianesimo il simbolo di provvidenza cristiana è passato al giglio in capo al corvo (per la famiglia Corvi di Sulmona), corvo di cui è rimasto solo il simbolo a indicare il cognome della famiglia[7][8][6].
Quindi il giglio può avere i seguenti significati simbolici:
Fiducia nella Provvidenza. Infatti Gesù nei Vangeli di Matteo[7] e Luca[8], invita a prendere esempio dai gigli per imparare ad aver fiducia nella Provvidenza di Dio.
Regalità, per esempio i gigli di Francia, diventati tali per una leggenda[12] che ci racconta di un giglio portato al Re Clodoveo da un angelo[6][4].
San Giuseppe, che frequentemente è rappresentato con un bastone da cui germogliano gigli bianchi[2][6].
I colori poi possono attribuire significati più specifici: d’oro la fede; l’argento ha molteplici significati come equità e giustizia, purezza e verità divina e/o umana; di rosso sacrificio e amore, forza, nobiltà; d’azzurro il cielo incorruttibile e il distacco dai beni materiali, l'ascensione dell'anima verso il Paradiso[6].
^Nell'iconografia cattolica, con attributo si intende un elemento caratteristico con cui viene identificato o rappresentato consuetudinariamente un santo o un beato nelle raffigurazioni sacre.
^abSan Giuseppe, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
^Il giglio bianco che decora l'emblema francese è il fiore che rappresenta la purezza della vergine Maria. Da qui, l'unicorno, che rappresenta analogamente la purezza della vergine Maria, è stato spesso disegnato sin dal Medioevo per simboleggiare la Francia.
«14. Come incenso spargete buon profumo, fate sbocciare fiori come il giglio, alzate la voce e cantate insieme, benedite il Signore per tutte le sue opere.»