Giungla

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La giungla nel Parco nazionale di Khao Yai, in Thailandia
Giungla cambogiana

Il termine giungla ha un'accezione propria ed una estesa.

In senso proprio, il termine è sinonimo di foresta tropicale decidua[1] e spesso anche di foresta monsonica; indica dunque un bioma caratterizzato da una foresta impenetrabile e ricca di alberi caducifogli, tipico dei climi tropicali in cui a un lungo periodo piovoso si alterna una stagione secca. Inteso in questo senso, il bioma della giungla è diffuso soprattutto in Asia, nel subcontinente indiano e nelle aree interne dell'Indocina, come attesta la derivazione etimologica dal sanscrito जङ्गल (pronuncia: jaṅgala), che significa "area naturale selvaggia". Per analogia, il termine "giungla" può indicare anche le foreste con caratteristiche simili presenti in altri continenti.

Alcuni autori parlano di giungla anche per la vegetazione secondaria[2] che si sviluppa quando la foresta pluviale viene abbattuta; il motivo di questa definizione è la forte somiglianza tra questa vegetazione secondaria e la vegetazione primaria della giungla vera e propria; la somiglianza è dovuta all'impenetrabilità, e non alla caducità delle foglie[3]. Anche la giungla primaria, una volta distrutta, si trasforma in giungla secondaria, che si differenzia per la minore altezza degli alberi[3].

Nella lista Global 200 del WWF questo bioma non è considerato a parte, ma è inserito tra le foreste aride di latifoglie tropicali e subtropicali; l'abbondanza di piante caducifoglie distingue la giungla dalle altre foreste di questo bioma, in cui sono presenti in gran quantità anche specie semi-decidue e specie sempreverdi.

In senso esteso, invece, il termine "giungla" è sinonimo di foresta pluviale, ossia una foresta con una vegetazione rigogliosa e intricata, un'ampia biodiversità e grandi riserve di acqua dolce, grazie al clima tropicale umido[4]. Tale estensione di significato è oggi molto raro in ambito scientifico; non era così nel passato: sino agli anni cinquanta del Novecento, il termine "foresta pluviale" non era usato e per riferirsi a questo ambiente si usavano le espressioni "giungla" o "foresta vergine".

Con l'affermarsi, a livello accademico e scientifico, dell'espressione "foresta pluviale", il termine "giungla" è tornato alla sua accezione ristretta, quella originaria[5]. A livello non prettamente scientifico, il termine "giungla" è invece ancor oggi usato come sinonimo di "foresta pluviale"[6].

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Treccanirag
  2. ^ Si dice "vegetazione secondaria" quella che si sviluppa spontaneamente dopo la distruzione, da parte dell'uomo o di calamità naturali, di un ambiente naturale che ha seguito la sua evoluzione senza disturbo per secoli, la cui vegetazione è detta "vegetazione primaria"
  3. ^ a b Arthur N. Strahler, Geografia fisica, Piccin editore, p. 320, ISBN 88-299-0015-X.
  4. ^ (IT) giungla in Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 7 marzo 2023.
  5. ^ Charlotte Rogers, Jungle Fever: Exploring Madness and Medicine in Twentieth-Century Tropical Narratives. Vanderbilt University Press, Nashville, 2012 . ISBN 9780826518316.
  6. ^ Candace Slater, In Search of the Rain Forest, Duke University Press, 2004. ISBN 9780822385271.

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