Glicone (in greco antico: Γλύκων?, Glýkon) era una divinità dalle fattezze di serpente con testa semi-umanoide, manifestazione del dio Asclepio; il suo culto fu fondato nel II secolo in Paflagonia da Alessandro di Abonutico, intorno al 140, e si protrasse fino almeno al III secolo[2].
La maggior parte delle informazioni su questo culto provengono da Luciano di Samosata, che ne parla nel suo libello critico Alessandro o il falso profeta. Secondo quanto riportato da Luciano, Alessandro riuscì a creare e tenere vivo il culto sfruttando la credulità della gente grazie a trucchi ben congegnati, come presunti ritrovamenti di oggetti di origine divina, finti oracoli e un vero serpente ammaestrato di grandi dimensioni, aiutato da una buona dose di carisma e di teatralità, assicurandosi un vasto seguito in tutto l'Impero romano[3].