Gruppi politici durante la Monarchia di luglio

Illustrazione della stampa tedesca di una seduta della Camera dei deputati francese (1843)

Durante la cosiddetta "monarchia di luglio" (18301848), il Parlamento francese iniziò ad avere un ruolo più centrale nella vita politica del Paese. Mentre durante la Restaurazione (18151830) il potere esecutivo e legislativo era rimasto sostanzialmente nelle mani del sovrano,[1] che seppur limitato tendeva a nominare governi affini alla sua volontà e ideali politici,[2] sotto il regno di Luigi Filippo si era avuta una svolta in senso costituzionale delle istituzioni, dove il re nominava il governo ma tenendo sempre conto degli equilibri e delle forze presenti nella Camera dei deputati, nelle parole del nuovo sovrano una "aurea moderazione" tra la democrazia popolare e le prerogative del sovrano.[3]

La trasformazione della monarchia in senso costituzionale, con la necessità del voto di fiducia per ogni governo, trasformò il dibattito politico da una contrapposizione parlamento-sovrano in un esercizio intraparlamentare,[4] dove i vari esponenti politici si dividevano in gruppi, guidati da figure di spicco, che si scontravano o accordavano nelle nomine dei ministri di un governo. Ad eccezione dei due poli estremi, ovvero i repubblicani a sinistra ed i legittimisti (fedeli al vecchio regime) a destra, i restanti gruppi che già da prima erano uniti nell'opposizione liberale alla svolta autocratica di Carlo X ora formavano i vari partiti di una sorta di "arco costituzionale": benché tutti Orléanisti (quindi leali al sovrano), si dividevano in gruppi liberali, conservatori e centristi costantemente in lotta per la guida del governo ed il favore del sovrano, che pure mal vedeva i tentativi di "parlamentizzare" e l'eccessivo poteri dei vari leader politici.[5][6]

  1. ^ (FR) Goujon, Bertrand, Monarchies postrévolutionnaires, 1814 - 1848, Seuil, 2012, pp. 100-101.
  2. ^ (FR) Chagnollaud de Sabouret, Dominique, Droit constitutionnel contemporain, t. 2 : La Constitution de la Ve République, I, 2015ª ed., Dalloz, p. 21.
  3. ^ (FR) Antonetti, Guy, Louis-Philippe, Fayard, 1994, p. 713.
  4. ^ (FR) Charte constitutionnelle du 14 août 1830, su Conseil constitutionnel. URL consultato il 15 settembre 2019.
  5. ^ (FR) Godechot, Jacques, Les constitutions de la France depuis 1789, Garnier-Flammarion, 1970, p. 245.
  6. ^ (FR) Prélot, Marcel, Institutions politiques et droit constitutionnel, Dalloz, 1984, p. 421.

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